L’ultima giornata di assaggi nei Tobacco Docks di Londra. Mentre l’Italia festeggiava il 1° maggio noi si lavorava per il bene pubblico… o più modestamente per gli appassionati di vino nel mondo. Da qui parte la prima considerazione conclusiva, che scaturisce sempre al termine dei concorsi enologici o dei panel di degustazione. Quando giudichiamo a chi dovremmo pensare? A noi stessi, e segnalare ciò che ci piace, o astrarre una parte di noi e attribuire medaglie pensando al consumatore “ideale”, diciamo “medio”?
COME SI VALUTA QUI - Esempio: un Syrah siciliano, entry level, destinato agli scaffali della grande distribuzione, come lo giudicherò se non amo chi usa uve internazionali? E se preferisco i vini un po’ chiusi, sussurrati, diciamo europei e questo si presenta decisamente “internazionale”, intenso e fruttato? Quante volte in un panel ci troviamo dinnanzi a questi dubbi… L’esperienza dei Decanter World Wine Awards però è stata positiva: in piccole squadre di quattro persone ci siamo confrontati apertamente, e al termine di ogni batteria è stato possibile attribuire una valutazione non tanto media (che livellerebbe il tutto), quanto condivisa, dove talvolta l’uno talvolta l’altro di noi hanno abbassato la guardia e compreso le ragioni degli altri. In certi casi abbiamo anche lottato per difendere la nostra causa.
GLI ULTIMI CAMPIONI ALLA PROVA - Venendo all’ultimo giorno di tasting, abbiamo affrontato alcuni bianchi e rossi Terre Siciliane Igt, Salice Salentino Doc e un gruppo misto dalla Calabria, il quale è andato davvero bene, con 3 argenti, 3 bronzi e 4 menzioni su 12 vini. I miei preferiti: un Gaglioppo 80% e Magliocco dolce 20%, nella fascia di prezzo sotto le 14,99 sterline e un Gaglioppo 80% e Cabernet Sauvignon 20% nella fascia premium sotto i 29,99. Dalla Puglia, la Doc Salice Salentino ha riscosso buoni consensi (2 argenti, 4 bronzi, 2 menzioni su 12 vini) e il mio punteggio più alto in assoluto in quattro giorni di assaggi: un 98/100 a un Negroamaro 80% e Malvasia nera 10%, nella fascia sotto i 14,99 con un residuo zuccherino piuttosto sostenuto, ma ottimamente bilanciato dalla freschezza e dal tannino. Infine la Sicilia: tra i bianchi di facia medio-alta, due argenti sono stati attribuiti a un Grillo 60% - Viognier 40% e a un Grillo 60% - Zibibbo 40%, entrambi sotto i 29,99 pound, cari per la tipologia, ma intensi, tipici, mediterranei.
Ora attendiamo che siano tolte le maschere e svelati i vini, nome e cognome, per congratularci con chi ha affrontato una prova così selettiva, e vinto.
Leggi il resoconto degli altri giorni ai Decanter World Wine Awards: day 1, day 2, day 3.