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DWWA / day 3. La riscossa del Grillo (e della Sicilia). Un Nero di Troia salva la Puglia

2 Maggio 2014 Alessandro Torcoli
Ormai sono in molti a puntare sul Grillo, quello in bottiglia intendo (molti altri puntano su un altro Grillo, genovese, decisamente più esuberante rispetto all'eleganza del vitigno siciliano). Per la terza giornata di degustazione ai Decanter World Wine Awards, nel flight di Sicilia Doc che includeva sei Grillo, abbiamo assegnato un argento, un bronzo e una menzione. Bene anche i Fiano dell'isola e la grande promessa del Cataratto. CHI VALUTA - Il panel di giudici era composto dalla "regional chair woman" Jane Hunt MW, una winewriter londinese e Daniele Cernilli. Non so se debba preoccuparmi per la coincidenza di molti miei giudizi con quelli di Daniele, ma credo che questa traesse origine dal nostro palato "italiano", più indulgente verso espressioni di vino più austere, meno "fruity and jammy" o "cheap and cheerful" come dicono qui. BENE ANCHE IL NERO D'AVOLA - Sono andati molto bene i Nero d'Avola Igt nelle fasce medio-alte, molti dei quali affinati in legno con equilibrio, salvo un paio, gli unici scartati in una batteria di 12. Agli altri sono stati attribuiti medaglie e menzioni con generosità, nonostante la severità del nostro team che ha conferito nella giornata di ieri solo 9 argenti e nessun oro su 70 vini assaggiati. PUGLIA: IL NERO DI TROIA STUPISCE - Meno interessante la Puglia, specialmente i bianchi Igt nelle fasce basse. Mancava come dire... quel minimo di carattere che serve per vincere una medaglia. Mediocri anche i Primitivo Igt (proprio insognificanti rispetto ai Manduria Doc degustati nei giorni scorsi), mentre un sollievo è venuto dal Nero di Troia, uno dei quali (Riserva nella fascia 15.00-29.99 sterline) si è meritato un bel 95/100 da parte mia: il voto più alto della giornata. Leggi il resoconto della prima e della seconda giornata di valutazioni dei DWWA.

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