Questa denominazione è una gemma nascosta che potrebbe rinascere puntando sul suo unico vitigno autoctono, il Gamay del Trasimeno (che in realtà è Grenache), localmente presente dal XVI secolo. Lo stato dell’arte e gli obiettivi del Consorzio e dei produttori.
In questa puntata andiamo a scovare una denominazione italiana poco conosciuta, eppure con un potenziale espressivo considerevole. A volte è interessante spronare piccole realtà a uscire allo scoperto. Siamo nel cuore verde d’Italia, sulle colline attorno al più grande lago umbro. Il lago Trasimeno è l’anima di questa terra, tanto che il Consorzio tutela Vini Trasimeno nel 2017 ha cambiato logo dando tutta la scena al bacino lacustre.
Caratteristiche pedo-climatiche
Lo specchio d’acqua crea un volano termico e ventilazione. Le gelate sono molto rare, il clima è mite, i ritorni di freddo primaverile sono poco frequenti, le estati sono calde ma non torride, non c’è ristagno termico. Le viti attorniano il lago, dai 500 metri ai 15 chilometri in linea d’aria. Le troviamo nei 10 comuni della Doc: Castiglione del Lago, Città della Pieve, Paciano, Piegaro, Panicale, Perugia, Corciano, Magione, Passignano sul Trasimeno e Tuoro sul Trasimeno. Un territorio che presenta suoli differenti. Semplificando, a nord ed est del lago predominano un substrato di rocce di origine marina, arenaria e argille; a sud e a ovest sono frequenti le argille profonde e i terreni calcarei. L’altitudine media dei vigneti è sui 350 metri. Il lago ospita un Parco con specie botaniche, faunistiche e ittiche di rara bellezza, a testimonianza dell’ambiente incontaminato che rende questo luogo unico.