Come cambiano le etichette. Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo regolamento UE
Nel 2023 aumentano le informazioni che i produttori di vino devono dare ai consumatori. Da gennaio sulle etichette vanno indicate le modalità di riciclo delle bottiglie, da dicembre va inserito l’elenco degli ingredienti e il contenuto calorico. Per farlo si potrà ricorrere anche alle tecnologie digitali. Ecco come prepararsi.
Della “riforma” delle etichette si parla da tempo nel mondo del vino. Dibattito che poi, a fine 2021, ha avuto una svolta con l’introduzione di un regolamento europeo in cui, tra le altre cose, le bottiglie vengono equiparate a qualsiasi altro packaging alimentare. Che cosa significa? Sostanzialmente che ora occorre riportare sia le indicazioni su come riciclare il contenitore sia i contenuti nutrizionali del vino. Il tutto rientra nei canoni della nuova Pac, la Politica Agricola Comune, definita dal Consiglio Europeo per il periodo 2023-2027.
A partire dal prossimo anno
In particolare, il Regolamento 2021/2117 (qui il testo integrale), che ha introdotto il tema, ha richiamato i vari Paesi membri a adottare nel proprio quadro normativo una serie di indicazioni. L’Italia ha ottemperato, pur con le tradizionali esitazioni che ci contraddistinguono. La riforma delle etichette avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo gennaio di quest’anno, ma è stata fatta slittare di 365 giorni. Ora la nuova scadenza, e pare proprio che sia quella definitiva, è l’inizio del 2023.
Scadenze a gennaio e a dicembre
Che cosa succederà con il nuovo anno? Dal primo gennaio le etichette dovranno riportare le “indicazioni ambientali”, cioè le istruzioni su come gestire la bottiglia vuota per consentire il riciclaggio delle sue varie parti. Dall’8 dicembre 2023 sarà invece obbligatorio riportare in etichetta i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti.
Una soluzione digitale
Il problema però è che le etichette sono già affollate di informazioni. Come fare a introdurre quindi due nuove sezioni, che prevedibilmente saranno anche molto dense di dati? Pensiamo soltanto agli “ingredienti” utilizzati per la produzione del vino. Non basterà segnalare i vitigni. Occorrerà riportare anche tutti gli additivi utilizzati, e non soltanto i solfiti. La soluzione pensata per contemperare l’esigenza di informare correttamente i consumatori e gli spazi limitati delle bottiglie risiede nel ricorso alle tecnologie digitali. Un codice QR riportato sulla confezione consentirà di accedere online a un’estensione virtuale dell’etichetta in cui sarà possibile per i produttori riportare tutte le informazioni aggiuntive.
Come informarsi
La normativa pone paletti ben precisi su che cosa si può riportare su queste etichette elettroniche. In particolare non potranno essere utilizzate né per profilare i consumatori e registrare i loro dati personali, né per veicolare messaggi pubblicitari.
Ci sono quindi aspetti da tenere in considerazione e che bisogna conoscere. È importante informarsi e un’occasione può essere il seminario online organizzato per la mattina del 6 ottobre da Professional Academy, società di formazione per il mondo dell’impresa che fa capo al gruppo Aidem. Al corso partecipano come docenti due esperte, l’enologa Sissi Baratella, profonda conoscitrice dei temi legati al marketing e alla comunicazione del vino, e l’avvocata Chiara Menchini, Responsabile dell’ufficio giuridico nella sede di Verona dell’Unione Italiana Vini.
Come strutturare le informazioni
“Nonostante sia previsto un periodo transitorio”, osservano gli organizzatori del corso, “durante il quale i produttori avranno il tempo di adeguarsi alle nuove norme, è fondamentale iniziare fin da ora a strutturare le etichette: è necessario infatti evitare di renderle eccessivamente lunghe e articolate, prestare attenzione alla traduzione nel caso di prodotti esportati all’estero e inserire correttamente tutti i dati richiesti per descrivere il prodotto, il processo di lavorazione e il consumo consapevole e moderato di alcol”. Il corso sarà anche registrato e disponibile 48 ore dopo l’evento live.
Riciclo e ingredienti
In particolare, per quanto riguarda le indicazioni ambientali i produttori hanno l’obbligo di indicare la natura dei materiali di imballaggio utilizzati in particolare con tre obblighi: l’inserimento di un codice che identifichi il materiale utilizzato, per esempio il sughero per il tappo, il vetro per la bottiglia o l’alluminio per la fascetta, l’insieme dei materiali che compongono la confezione e le indicazioni sulla raccolta per spiegare come avviene il conferimento a fine vita dell’imballo.
Per quanto riguarda gli ingredienti va detto che è ancora aperto il dibattito a livello europeo per definire esattamente quali siano e come vadano differenziati dagli additivi di processo, sostanze impiegate nella produzione e non necessariamente presenti nel prodotto finale. C’è ancora qualche mese per arrivare a una decisione condivisa. Nel frattempo la CEEV, l’associazione europea dei produttori di vino, ha pensato a una soluzione per aiutare i produttori nel realizzare rapidamente e in modo sicuro le estensioni digitali delle loro etichette. Si chiama U-label ed è una piattaforma che dovrebbe consentire di gestire con agilità anche questa nuova incombenza.
Foto di apertura: dal 2023 le etichette del vino dovranno contenere informazioni sullo smaltimento dei materiali e sugli ingredienti e i valori nutrizionali © S. Warman – Unsplash
Tag: etichette© Riproduzione riservata - 04/10/2022