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Alghe nei cocktail? Al gin donano dolci profumi marini

Alghe nei cocktail? Al gin donano dolci profumi marini

Qualunque ingrediente, opportunamente lavorato, può essere utilizzato per arricchire un cocktail. questo è un postulato ovvero, come si trova nei dizionari, un “principio indimostrato la cui validità si ammette a priori per evidenza o convenzione allo scopo di fornire la spiegazione di determinati fatti o di costruire una teoria”. Anche un sasso di mare si può utilizzare per insaporire di salmastro una base, come un qualunque piatto, per esempio frullato o centrifugato o, meglio ancora, passato al rotavapor, cioè un evaporatore rotante, dove si può mettere anche terra e avere un profumo di sottobosco. E via andando.

Alghe, un ingrediente che piace a tutti

Questo detto, ci sono ingredienti “simpatici” e altri meno. La simpatia è individuale, sia chiaro, e ognuno di noi (salvo poche eccezioni come me, che mangio proprio tutto con piacere e attenta curiosità, col solo vincolo che deve essere stato lavorato e cotto bene…) ha le sue antipatie e simpatie. E comunque gli ingredienti che mettono d’accordo tutti, a livello di gusto, inclusi dietologi ed esperti di alimentazione, sono abbastanza pochi. Le alghe sono uno di questi: parlarne male – qualcuno lo fa – significa, al di là di avere torto, fare una figura barbina, perché sono fra gli ingredienti più “politicamente corretti” che ci siano. Lo so di provocare, che oggi è di gran moda prendersela col politicamente corretto, anche se a onor del vero i teorici di questa correttezza spesso fanno veramente ridere, comunque più corretto delle alghe non c’è nulla.

Sono conosciute fin dall’antichità

Sono verdure di acqua di mare, un’antica forma di vita rimasta quasi inalterata nel corso dell’evoluzione, antenate delle nostre verdure di terra. Sono conosciute e consumate fin dall’antichità soprattutto lungo le coste oceaniche, sia atlantiche che pacifiche: si trovano apprezzamenti sulla prelibatezza e sulle proprietà curative delle alghe in antichi testi cinesi e coreani, se ne conosce il consumo in tutte le isole dell’oceano Pacifico, dalle Hawaii alla Nuova Zelanda, ma il loro utilizzo era diffuso anche fra le popolazioni celtiche e vichinghe.

Le sentinelle dell’acqua pulita

Sono alimenti quasi privi di calorie e ricchi di proteine, ancor più di sostanze minerali essenziali per il nostro corpo, di oligoelementi e anche di molte vitamine, tutte qualità che ne fanno una risorsa alimentare importante soprattutto per il nostro futuro, ma anche per il presente. Quanto alla sicurezza, le alghe assimilano le sostanze nutritive per fissazione, senza assorbire gli inquinanti come invece succede ai pesci e ai molluschi. E dove le acque sono molto inquinate non riescono a crescere.

 

Il cocktail gin e alghe wakame

 

Alghe e gin, cocktail perfetto

Tornando alla mixology, le alghe sono un ingrediente eccezionale per alcuni cocktail aromatici. La nostra ricetta prevede alga wakame, gin e altri ingredienti aromatici, come il bergamotto e l’estratto di fiori d’arancio.

 

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 01/2017. Per leggere la ricetta acquista il numero nel nostro store (anche in edizione digitale) o scrivi a store@civiltadelbere.com.
Buona lettura!

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© Riproduzione riservata - 10/06/2017

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