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Cavit: Trentodoc a lunga scadenza

15 Marzo 2010 Roger Sesto
Ottenuto da un blend di Chardonnay 70% e Pinot nero 30%, il Trentodoc Altemasi Riserva Graal è forse l’etichetta più d’immagine di Cavit. Oltre che interessante da un punto di vista dell’evoluzione nel tempo. Chiediamo a Luciano Rappo, consulente tecnico della cooperativa, di parlarci delle annate più significative di questo spumante: «Tranne il 1999, abbiamo sinora prodotto tutti i millesimi fra il 1994 e il 2002. Di queste annate abbiamo serbato un importante storico e le bottiglie destinate alla conservazione sono cresciute negli anni, soprattutto a partire dal 2001. Naturalmente nel tempo sono tante le variabili che influiscono sul vino a esser cambiate: dall’età della vite al clima, dall’esperienza all’enologo, alla composizione della liqueur. Per esempio, siamo passati dai 14 g/l di zuccheri del 1994 agli attuali 7,5». Quali sono le annate più intriganti? «Il millesimo 1995 ha un colore oggi intenso, al naso è ancora fresco, floreale, agrumato, con un tocco vegetale e tostato, di sicura armonia; al palato è asciutto, sapido, strutturato e setoso, molto elegante anche se ormai pronto. La 1996 ha profumi fini e intensi, fruttati e lievitosi, morbidi ma non amplissimi; la beva è molto morbida, equilibrata ma con una vena un poco amaricante in chiusura. La 1997 è particolare. Il complesso bouquet ha sentori di lievito e formaggi, non manca il frutto, assieme a note spiccatamente tostate. In bocca si fa notare per la potenza e la persistenza, oltre che per l’equilibrio e per il suo essere pronto. La 1998 è di intensa veste e vivace perlage, ha un profumo fragrante, minerale, con note di frutta secca, miele di tarassaco, croissant, burro e radice di liquirizia; la beva è cremosa, sapida, minerale, molto equilibrata. Nella 2001 il colore è più intenso del previsto, al naso s’avvertono ricordi tostati, di burro, mango, un bouquet ancora in evoluzione; in bocca è calda e asciutta, con una morbidezza bilanciata dalla spiccata freschezza acida: anche il palato è in piena evoluzione».

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