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Castello di Querceto: una storia di famiglia

Castello di Querceto: una storia di famiglia

Alessandro e Maria Antonietta François si sono dedicati con amore alla rinascita qualitativa della storica tenuta di famiglia nel Chianti Classico e hanno trasmesso a figli e nipoti lo stesso sentimento. Gli ettari vitati sono 60, suddivisi in 27 appezzamenti sui terreni più vocati d’alta collina.

Castello di Querceto fa parte di quel ristrettissimo numero di aziende vitivinicole della regione del Chianti Classico (meno di una trentina) che possiedono la stessa proprietà familiare già prima dello scoccare del XX secolo. La tenuta, infatti, fu acquistata da Carlo François e da sua moglie Elvira Colombini nel 1897 e si posizionò fin da subito al livello delle migliori Cantine dell’epoca, tanto che già nel 1910 i suoi vini vennero premiati in un concorso internazionale. Pochi anni dopo (era il 1924) troviamo la famiglia François tra i 33 illuminati proprietari che fondarono il Consorzio del Chianti Classico.

La rinascita degli anni Settanta

Purtroppo, dopo la Seconda guerra mondiale l’attività dell’azienda visse un periodo di involuzione fino alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. Fu allora che Alessandro François, nipote di Carlo, e sua moglie Maria Antonietta Corsi, che da 25 anni vivevano a Milano occupati in tutt’altre professioni, cominciarono a interessarsi all’azienda di famiglia. Travolti da una vera e intensa passione per questa attività, decisero di farla diventare una ragione di vita, abbandonando la loro città adottiva e le avviate carriere.

La passione di Alessandro e Maria Antonietta e dei loro figli

Alessandro e Antonietta possono perciò essere definiti i rifondatori di Castello di Querceto, che infatti in breve tempo è tornato a far parlare di sé e, grazie a una gestione con criteri moderni, ha iniziato un rapido sviluppo. La passione e l’entusiasmo di Alessandro e Antonietta hanno contagiato i loro figli Lia e Simone. Fin da giovanissimi entrambi hanno manifestato il desiderio di inserirsi nell’attività di famiglia e si sono fatti carico progressivamente di maggiori responsabilità.

 

La Cantina

 

La quarta generazione alla conquista del nuovo Millenio

Oggi Simone dirige tutta l’attività aziendale e Lia è responsabile del settore amministrativo. Anch’essi sono stati travolti da una passione così grande da contagiare a loro volta i rispettivi coniugi, Marco Fizialetti e Stefania Bussotti. Al gruppo si è unito infine anche il cugino Paolo Zucconi. Un affiatato team di cinque persone, che rappresenta la quarta generazione dei François al Castello di Querceto, ciascuno con compiti ben definiti e che ha oggi in mano tutti i meccanismi della vita aziendale.

Un’azienda che cresce, investe ed esporta

«La terza generazione», tiene a precisare Alessandro, «è ancora attivissima e continua a controllare tutte le vicende aziendali, privilegiando l’immagine e le relazioni pubbliche sia verso le istituzioni che verso i clienti in tutto il mondo. Non c’è dubbio che negli ultimi anni, grazie al supporto attivo di tutti i componenti della famiglia, si è assistito a un notevole sviluppo dell’azienda, sia per quanto riguarda l’aspetto produttivo in generale e la produzione delle vigne recentemente impiantate e sia per quanto riguarda le esportazioni dei nostri vini, che al momento sono distribuiti in oltre 50 Paesi».

 

Il Castello

 

Castello di Querceto, 200 ettari di bosco, vigne e ulivi

Il continuo ammodernamento delle attrezzature e degli impianti ha contribuito a migliorare ulteriormente l’efficienza, la qualità e l’immagine della produzione. Di conseguenza l’apprezzamento dei vini del Castello di Querceto si è sensibilmente rafforzato, sia da parte dei clienti che degli opinion leader. Attualmente la proprietà (la parte più antica del maniero risale al XVI secolo) si estende per circa 200 ettari (di cui la metà boschivi e comprende 60 ettari a vigneto e circa 10 a oliveto) sulle alte colline del Chianti Classico in località Dudda.

60 ettari vitati per 27 microappezzamenti vocati

La maggior parte dei vigneti sono stati impiantati tra il 1975 e il 1985 e circa 20 ettari in tempi più recenti. Per quanto riguarda le densità si passa dalle 3.330 piante/ha dei vecchi impianti alle 6.500-7.500 di quelli più nuovi. Le forme di allevamento sono quelle tradizionali per il territorio del Chianti Classico, ovvero il cordone orizzontale speronato impalcato a 60 cm dal livello del suolo e il Guyot. Gli attuali 60 ettari di vigna sono suddivisi in 27 differenti appezzamenti ubicati sui terreni più vocati e con le migliori caratteristiche microclimatiche.

Non solo Sangiovese….

Per quanto riguarda i vitigni presenti (in maggioranza a bacca rossa), primeggia ovviamente il Sangiovese grosso. Ma si allevano anche altre varietà, tra cui Canaiolo nero, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Petit Verdot, Colorino, Merlot, Mammolo, Ciliegiolo e Malvasia nera. Tra i bianchi troviamo Malvasia del Chianti, Trebbiano toscano e San Colombano, oltre allo Chardonnay. Ampia la gamma di etichette: Chianti Classico e Riserva e Gran Selezione Il Picchio. E poi ci sono i cru: QueRceto Romantic, Il Sole di Alessandro, Cignale, Il Querciolaia, La Corte. Non mancano un Vin Santo e due spumanti. E infine tre distillati e olio extravergine d’oliva.

 

Il vigneto da cui nasce il QueRceto Romantic

 

L’obiettivo è essere punto di riferimento per il Chianti Classico

«Dopo la nascita, quattro anni fa, del QueRceto Romantic», dice ancora Alessandro François, «non abbiamo messo in cantiere nuovi vini. L’impegno per il futuro prossimo è  consolidare l’immagine, il prestigio, la popolarità e, di conseguenza, la diffusione dell’ampia gamma esistente. Vogliamo operare affinché Castello di Querceto sia sempre più e meglio inserito nell’immaginario collettivo, specie tra gli addetti ai lavori, tra le aziende simbolo e di riferimento del Chianti Classico».

È in arrivo la quinta generazione!

È questa la base programmatica sulla quale la famiglia è fortemente impegnata, in attesa di nuove idee e di una ventata di gioventù nel momento in cui la quinta generazione comincerà a dire la sua. Una generazione composta oggi da cinque adolescenti (Matilde, Alice, Paolo, Irene e Alessandro) pronti a scaldare i loro motori.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 5/2018. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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© Riproduzione riservata - 10/12/2018

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