In Italia In Italia Elena Erlicher

Cantina Tramin lancia Troy, Chardonnay Riserva

Cantina Tramin lancia Troy, Chardonnay Riserva

Con la vendemmia 2015 nasce Troy, la nuova etichetta di Tramin frutto di un progetto di eccellenza nei vigneti in quota alle pendici della Mendola. E subito si cimenta, all’assaggio, con altri nove grandi bianchi d’Italia, Francia, Austria, Germania e Stati Uniti.

Il nuovo Chardonnay di Cantina Tramin si chiama Troy, in lingua antica del territorio “sentiero”, come il percorso che la Cantina sociale altoatesina ha intrapreso e concluso per portare questo vitigno a dar vita a un prodotto d’eccellenza.

La scommessa di uno Chardonnay in purezza

«L’idea del progetto», spiega il kellermeister Willi Stürz, che lavora qui da oltre 25 anni, «è partita già agli anni Novanta del secolo scorso, quando abbiamo cominciato vinificare lo Chardonnay separatamente e ci siamo resi conto che la varietà allevata in prima collina dava vini molto interessanti e dagli aromi più floreali. Col tempo è maturato l’obiettivo di produrre lo Chardonnay in purezza. Di questo percorso d’eccellenza una tappa fondamentale è stata la cuvée Stoan, a base di Chardonnay per più del 60% (insieme a Sauvignon, Gewürztraminer e Pinot bianco)».Davvero una delle più belle e caratteristiche interpretazioni tra i grandi bianchi altoatesini.

Il coraggio di allevare Chardonnay ad alta quota

Tornando al Troy, continua Stürz: «Nel nostro territorio per molti anni lo Chardonnay coltivato a quote elevate non era apprezzato a causa della sua struttura esile. Con il passare del tempo abbiamo compreso che le piante potevano trovare il proprio equilibrio e avere basse rese in modo naturale, con un minimo intervento di regolazione in quantità. Così la vigna è stata ben seguita e, in 15 anni, sono stati fatti maggiori diradamenti, dando vita a uve ad alta maturazione ma con un’acidità maggiore rispetto alle zone più basse».

Come nasce Troy in vigna…

La vigna a cui si riferisce l’enologo si trova in località Sella, a 500-550 metri, sul versante orientale del massiccio della Mendola, ed è costituita da diversi appezzamenti allevati prevalentemente a pergola semplice aperta (la restante parte a Guyot), con pendenze che vanno oltre il 30%. Le piante hanno un’età media di 25 anni; l’esposizione è a sud-est e gode di giornate calde e soleggiate, con forti escursioni termiche notturne e la presenza di correnti fredde provenienti dalle montagne. I terreni sono composti da ghiaia calcarea mista ad argilla.

 

Wofgang Klotz, direttore commerciale, Willi Stürz, kellermeister, e Leo Tiefenthaler, presidente

 

… e in cantina

«Per la prima edizione di Troy è stata scelta la vendemmia 2015», dice Stürz, «annata eccellente per i bianchi dell’Alto Adige, anche se noi eravamo già pronti al “grande passo” dalla 2014». Durante la raccolta le uve sono state attentamente selezionate. La fermentazione è avvenuta in barrique al 50% nuove («ma non si avverte l’impronta predominante del legno») e al 50% di secondo e terzo passaggio, dove il vino ha sostato per 11 mesi su lieviti selezionati – autoprodotti e non – svolgendo anche la malolattica. Il vino è stato poi travasato in contenitori di acciaio per un’ulteriore maturazione sui lieviti di 22 mesi. La chiarificazione è avvenuta per precipitazione spontanea prima dell’imbottigliamento. È stato prodotto in 3.120 bottiglie e 90 Magnum con un prezzo in enoteca di 70-75 euro.

Profumato e ricco, mai eccessivo

«Ne è risultato un vino pulito, che evidenzia anche profumi floreali», conclude Stürz, con delicate sensazioni di frutti tropicali (mango, banana e melone), note di camomilla, menta e un tocco di nocciola tostata. «Ricco in bocca ma non opulento, è meno grasso e con una maggior spinta acida», dominano freschezza e una piacevole nota minerale salina, con finale lungo e tannini morbidi.

Un vino che è espressione di terra alpina

«Lo Chardonnay», spiega Wolfgang Klotz, direttore commerciale di Cantina Tramin, «è la varietà con cui si producono alcuni tra i più grandi bianchi del mondo, ma al tempo stesso è anche una tra le più diffuse a ogni latitudine. Un vitigno che fornisce spettacolari esempi di versatilità e che noi abbiamo voluto arricchire con la nostra interpretazione, espressione della terra alpina in cui viviamo».

La degustazione-confronto in alta quota

Per ribadire questo concetto siamo stati invitati a degustare Troy a confronto con altri nove Chardonnay dal mondo, in ambiente dolomitico, ai 2410 metri d’altezza della Baita Sofie sul monte Seceda in val Gardena. Tutte etichette di alto prestigio: da quella più calda a quella più dritta e verticale, ognuna ha dimostrato il proprio carattere, dando vita a un’imperdibile sfilata di prestigio, piuttosto che a una competizione.

 

I 10 Chardonnay degustati

 

10 Chardonnay del mondo a confronto

ITALIA
Cantina Tramin
Troy, Alto Adige Chardonnay Riserva Doc 2015

Da vigneti a 500-550 metri in località Sella (Termeno) su terreni di ghiaia calcarea mista a porfido e argilla. Sfida vinta con lo Chardonnay 100%, che conferma lo stile enologico netto, pulito e verticale della Cantina altoatesina.

Gaja
Gaia & Rey, Langhe Chardonnay Doc 2015

Corposo, con note dolci; nasce da suoli calcarei, argillosi, sabbiosi e quarzosi a Barbaresco e Serralunga d’Alba, tra 350 e 500 metri.

Jermann
W… Dreams, Venezia Giulia Chardonnay Igt 2015

Frutta esotica matura, burro fuso e pasticceria. In bocca ricco e pieno, con sfumature fresche. Da uve allevate a Villanova di Farra (Gorizia), su terreno marnoso-arenario.

Marchesi Antinori
Castello della Sala – Cervaro della Sala, Umbria Igt 2015

Chardonnay con il 10% di Grechetto allevati a 220-470 metri, a una ventina di chilometri da Orvieto, su suolo di origine pliocenica, ricco di fossili marini con infiltrazioni di argilla

FRANCIA
Domaine Leflaive
Le Clavoillon, Puligny-Montrachet Premier Cru Aoc 2013

Dalla Côte de Beaune della Borgogna, a 230 metri, su terreno calcareo-argilloso. Il nostro preferito del panel: note agrumate, insoliti ritorni affumicati e dolci, che si presentano sia al naso che in bocca.

Domaine de la Vougeraie
Corton-Charlemagne Grand Cru Aoc 2015

Elegante e raffinato, è una grande interpretazione del suo terroir in Côte d’Or, Borgogna (comune di Premeaux Prissey). Da suoli di argilla-limo e calcarei-argillosi, a 250 metri.

AUSTRIA
Weingut Kollwentz-Römerhof
Gloria Chardonnay Burgenland 2015

Spiccata mineralità ed estrema finezza. Ried Gloria, menzionato per la prima volta nel 1570, è il sito più alto del Leithagebirge (a 300-325 metri), area dove lo Chardonnay è presente da quasi 900 anni. Terreno argilloso fortemente calcareo.

GERMANIA
Weingut Bernhard Huber
Malterdinger Bienenberg 2015

L’assaggio che ci ha meno convinto, per l’acidità davvero esagerata. Le uve sono allevate su suolo calcareo conchillifero, a 230-300 metri (Baden).

STATI UNITI
Kistler Vineyards
Cuvée Cathleen 2015

Completo e complesso. Dalla Sonoma Valley. Prodotto esclusivamente da una parte specifica del vigneto Kistler, l’unica che presenta roccia scistosa mista a cenere vulcanica rossa.

Kongsgaard Wine
Kongsgaard Chardonnay Napa Valley 2015

Molto pulito, raffinato e delicato. Dai vigneti Hudson e Hyde a Carneros, su suoli di cenere vulcanica grigia e argilla.

 

In apertura: foto di A. Huber

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© Riproduzione riservata - 05/11/2018

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