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Ca’ di Rajo, paladini della vigna a Bellussera

8 Dicembre 2018 Civiltà del bere
La bollicina più prestigiosa dell'azienda della famiglia Cecchetto è un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive dal vigneto di San Pietro di Barbozza. Viene prodotto in versione Millesimato Brut Nature per esaltare l’eccellenza delle uve e le peculiarità dell’annata.
In trevigiano Ca’ di Rajo significa casa di Rai, la frazione del comune di San Polo di Piave, tra Conegliano e Oderzo, dove ha sede la Cantina della famiglia Cecchetto. L'azienda è stata fondata nel 1931 dal capostipite Marino, che quest’anno festeggia la sua ottantesima vendemmia. Oggi è guidata dal figlio Bortolo, con la moglie Sandra e i tre nipoti Simone, Alessio e Fabio. Tutti sono impegnati nella valorizzazione dei vitigni autoctoni della provincia di Treviso: Glera, Raboso, Manzoni bianco e i rarissimi Manzoni rosa e Marzemina bianca.    

La Bellussera, scenografica e anti-fillossera

In particolare Ca’ di Rajo ha deciso di preservare la Bellussera. Si tratta di un’antica forma di allevamento in via di estinzione, messa a punto alla fine dell’Ottocento dai fratelli Bellussi di Tezze di Piave per contrastare la fillossera. Prevede un sesto di impianto ampio, con pali in legno di circa 4 metri collegati da fili di ferro che formano una scenografica raggiera, esempio unico di architettura del paesaggio.

Dry, Extra Dry o Brut, Prosecco per tutti i gusti

La vocazione spumantistica di Ca’ di Rajo si esprime in una gamma di Prosecco Doc e Docg che accontentano i palati più raffinati, ma anche gli estimatori di bollicine passepartout, floreali e fruttati. Il top di gamma è la Cuvée del Fondatore, Prosecco Superiore Valdobbiadene Brut Millesimato Docg (91 punti Wine Enthusiast) e dalla versione Extra Dry Millesimata. La linea di Prosecco Treviso Doc è disponibile sia Brut che Dry ed Extra Dry, quest’ultimo da viti di 70 anni a Bellussera. Proprio per celebrare le sue Bellussere, Ca’ di Rajo ha lanciato Epsilon, una collezione di cinque spumanti con un packaging raffinato, che di notte si illumina grazie a una speciale tecnologia UV.

Un'azienda che sa parlare ai giovani

«Epsilon racconta con modernità ed eleganza la nostra attenzione alla qualità e l’impegno nel valorizzare le tradizioni agricole locali», spiega Simone Cecchetto. «Abbiamo voluto portare il messaggio in contesti nuovi, come quello dell’aperitivo e dei locali notturni. Oggi anche il consumatore più giovane è attento a valori come l’autenticità. Da qui l’idea di includere il Prosecco Doc Extra Dry, da Glera allevata a Bellussera, e il Prosecco Doc Ice, da bere cioè on the rocks, con l’aggiunta di ghiaccio».

Sparkling tour, per assaggiare un Manzoni rosa spumante

Da ricordare, infine, l’impegno di Ca’ di Rajo sul fronte dell’accoglienza. Tra i percorsi di visita organizzati c’è lo Sparkling tour che propone la degustazione di cinque bollicine. Si assaggiano Prosecco Docg e Doc naturalmente, ma anche gli autoctoni rari Marzemina bianca e Manzoni rosa, che l’azienda è l’unica a produrre in versione spumantizzata.
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 5/2018. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l'ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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