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Borgogna-Piana Rotaliana: un confronto denso di contenuti

3 Maggio 2019 Civiltà del bere
Borgogna-Piana Rotaliana: un confronto denso di contenuti

Archeologia, genetica, cambiamenti climatici, terroir, vitigni resistenti. La prima edizione di Incontri Rotaliani (12-13 maggio) dà vita a un confronto stimolante e arricchente fra la Piana trentina e la mitica Borgogna (in foto): due territori dove la vite si intreccia alla cultura, alle tradizioni e alle vicende dei propri abitanti, definendone l’identità.

Il ciclo di seminari in programma il 12 e 13 maggio chiama a raccolta una squadra di relatori d’alto livello: studiosi italiani, vigneron e professori d’Oltralpe, pronti a confrontarsi su temi di grande interesse – non solo per gli addetti ai lavori. L’obiettivo? Instaurare un dialogo fra due territori apparentemente molto distanti fra loro, ma che hanno in realtà diversi punti su cui costruire un confronto: dalla parcellizzazione dei vigneti in base al suolo, fino al legame genetico fra Pinot noir e Teroldego, vitigni simbolo delle due zone.

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Archeologia, storia e patrimonio culturale in Borgogna e Trentino

Gli Incontri Rotaliani cominciano domenica 12 maggio a Mezzocorona, nelle moderne sale della Cassa Rurale. All’inaugurazione dell’evento (ore 10) segue la prima sessione di seminari italo-francesi dal tema: “L’archeologia, la storia e il patrimonio culturale legato alla vitivinicoltura“, moderata da Vincent Guichard (Bibracte – Centre archéologique européen). Dal sito archeologico Bibracte alla costruzione storica dei climats, fino alla nomina a patrimonio Unesco dei vigneti francesi, l’esempio della Borgogna fornisce spunti importanti per la valorizzazione futura della Piana Rotaliana, evidenziando l’importanza della componente culturale nella definizione dell’identità di un territorio vitivinicolo.

Tra cultura, scienza e formazione: esperienze a confronto

Il pomeriggio del 12 maggio prosegue al Convento dei Frati di Mezzolombardo. Accanto a walk-around tasting e masterclass guidate, una seconda sessione di incontri coinvolge gli istituti scolastici locali: “Tra cultura, scienza e formazione: esperienze a confronto”. Chiude il pomeriggio l’atteso sequel dei “Racconti di Vite”, alle ore 17.30: dialogo irriverente (e coinvolgente) sulla storia della viticoltura, format già sperimentato come evento a sé negli anni precedenti.

Climate change e parentele tra vitigni alla Fondazione Mach

Lunedì 13 maggio l’appuntamento è alla Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige. La mattina (ore 9-13.30) è dedicata all’incontro fra Borgogna e Rotaliana sotto un profilo più tecnico, con interventi a cura di professori dell’Università di Trento, della Fondazione E. Mach, del Bivb e dell’Università di Borgogna. Tre sessioni, dalle ore 9 alle 13.30, tendono un parallelo ideale fra i due territori vinicoli con i seguenti focus: “Borgogna e Rotaliana: territori che si incontrano”, “Cambiamenti climatici e viticoltura in Borgogna e Trentino” e “Pinot nero e Teroldego: due vitigni e i loro territori d’elezione”. Di seguito, il programma completo degli interventi nei due giorni.

12 maggio

L’archeologia, la storia e il patrimonio culturale legato alla vitivinicoltura.

Presso la Cassa Rurale di Mezzocorona. Modera Vincent Guichard (Bibracte – Centre archéologique européen)

Archeologia del vino in Borgogna
ore 10.30 – Fabienne Olmer (Centre Camille Jullian, Aix-en-Provence)

La costruzione storica dei “climats” di Bourgogne
ore 10.45 – Jean-Pierre Garcia (Université de Bourgogne)

Nel cuore del patrimonio viticolo della Borgogna
ore 11 – Olivier Jacquet et Jocelyne Pérard (Chaire Unesco – Université de Bourgogne)

La Piana Rotaliana e le Alpi centro-orientali
ore 11.30 – Franco Marzatico (Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento)

Un percorso di valorizzazione: i vigneti della Borgogna – patrimonio mondiale dell’umanità Unesco
ore 12 – Catherine Girard (Association des Climats du Vignoble de Bourgogne)

La viticoltura del futuro: il cambiamento climatico tra problematiche e prospettive
ore 12.20 – Andrea Berti (Co.Di.Pr.A)

12 maggio

Tra cultura, scienza e formazione: esperienze a confronto

Presso il Convento dei Frati a Mezzolombardo

L’archeologia in Borgogna, l’esempio di Bibracte: la didattica al servizio del pubblico, per la valorizzazione dei dati scientifici
ore 14.30 – Vincent Guichard, Andrea Fochesato e Chiara Martini-Picot (Bibracte – Centre archéologique européen)

Presentazione del progetto realizzato dalle classi V della scuola primaria “C. Darwin” di Mezzolombardo dedicato alla “Viticoltura dall’antichità alla contemporaneità”
ore 15

Trentino e Borgogna: le esperienze degli studenti dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige
ore 15.45

500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci tra Italia e Francia. La vigna di Leonardo: cronaca della scoperta
ore 16.30 – Attilio Scienza (Università degli Studi di Milano)

Lettura-spettacolo Racconti di Vite. Un viaggio “irriverente” nella storia della viticoltura
ore 17.30 – Danilo Gasparini (Università degli Studi di Padova), Alessio Dalla Costa e Annalisa Morsella (Emit Flesti)

13 maggio

Borgogna e Rotaliana: territori che si incontrano. 

Presso la Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige. Modera Fulvio Mattivi (C3A Università di Trento – Fondazione E. Mach)

I territori viticoli in Borgogna: vitigni, denominazioni e attori
ore 9.15 – Jean-Yves Bizot (Vigneron, Vice-Président de la Commission Technique du BIVB)

Piana Rotaliana e Trentino viticolo: vitigni, denominazioni e attori
ore 9.40 – Paolo Facchini (Fondazione E. Mach – Centro Istruzione e Formazione)

13 maggio

Cambiamenti climatici e viticoltura in Borgogna e Trentino. 

Presso la Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige. Modera Emanuele Eccel (Fondazione E. Mach – Centro Ricerca Innovazione)

Conseguenze del cambiamento climatico sui vigneti borgognoni: problematiche e prospettive
ore 10 – Benjamin Bois (Université de Bourgogne)

Conseguenze dei cambiamenti climatici sulla viticoltura e l’agricoltura in Trentino
ore 10.20 – Dino Zardi (Environmental Metereology DICAM, Università di Trento) e Roberto Zorer (Fondazione E. Mach – Centro Ricerca Innovazione)

L’esperienza del Partenariato Europeo per l’innovazione (P.E.I.): Climate and Agriculture 4.0
ore 10.40 – Andrea Berti (Co. Di. Pr. A.)

13 maggio

Pinot nero e Teroldego: due vitigni e i loro territori d’elezione.

Presso la Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige. Modera Massimo Bertamini (C3A – Università di Trento – Fondazione E. Mach)

Le relazioni genetiche del Teroldego e suoi legami con il Pinot nero
ore 11.15 – Maria Stella Grando (C3A – Università di Trento – Fondazione E. Mach)

Applicazioni della metabolomica in enologia in Trentino e in Borgogna
ore 11.35 – Fulvio Mattivi (C3A – Università di Trento – Fondazione E. Mach), Regis Gougeon (Institut Universitaire de la Vigne et du Vin) e Jules Guyot (Université de Bourgogne)

Teroldego: un ottimo genitore per la costituzione di varietà resistenti ai principali patogeni
ore 12.05 – Marco Stefanini (Fondazione E. Mach – Centro Ricerca e Innovazione)

Geomorfologia e pedologia dei vigneti della Borgogna
ore 12.25 – Françoise Vannier (ADAMA – Université de Bourgogne)

Geomorfologia e pedologia della Piana Rotaliana e delle zone viticole del Trentino
ore 12.45 – Giacomo Sartori (Cavit)

Le selezioni clonali del Teroldego: storia e attualità
ore 13.05 – Umberto Malossini (Fondazione E. Mach – Centro Trasferimento Tecnologico)

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