In Italia In Italia Matteo Forlì

Architetture del vino: Masseto

Architetture del vino: Masseto

Più di 2500 metri quadri scavati nell’argilla blu che rievocano i templi dell’antichità con forme essenziali di cemento, vetro e legno. Con la cantina di Masseto inauguriamo una nuova rubrica dedicata alle dimore uniche del vino: gioielli architettonici progettati da professionisti e artisti noti in tutto il mondo.

Architetto: studio Zito Mori, fondato da Hikaru Mori e Maurizio Zito

Una culla scavata nell’argilla blu dove nascono e riposano le iconiche bottiglie della etichetta bolgherese. La nuova cantina di Masseto firmata dallo studio milanese ZitoMori, opera che ha ricevuto a Urbino il Premio In/Architettura Toscana 2020 conquistando il riconoscimento per migliore “intervento di nuova costruzione superiore ai 5 milioni di euro” e il Premio Speciale Willis Towers Watson nella categoria “nuova costruzione”, è un capolavoro di minimalismo e design voluto da Frescobaldi e battezzato nell’aprile 2019 sui sette ettari nel cuore di una delle più importanti aree vitivinicole al mondo.

Hikaru Mori e Maurizio Zito

Less is more

La penna di Hikaru Mori, di origini giapponesi, e Maurizio Zito (improvvisamente scomparso nella primavera di quest’anno) si è ispirata alla simbologia, alla storia e alla rapida ascesa di questo vino e guidata dalla stesso principio di sottrazione degli eccessi che anima i chi lo produce: 2500 metri quadrati disposti su più livelli che rievocano templi dell’antichità e dove l’impatto ambientale e tecnologico è ridotto al minimo. «Qui nulla manca o supera il necessario», è il modo in cui Axel Heinz, direttore di Masseto, definisce lo stile di vinificazione della Tenuta, connubio di austerità, modernità e tradizione. «Fare vino per noi significa limitare i processi, ridurre gli interventi, in linea con la filosofia del less is more»

Una cantina-cava scavata nella collina

E nulla è superfluo nemmeno negli spazi, scavati nel corpo della collina. In superficie emergono solo il basso profilo dell’area di ricezione delle uve e della vecchia casa di Masseto (l’antico edificio che sovrasta il vigneto), restaurata nel rispetto dello stile tipico locale. Tutto è pensato per essere in perfetta simbiosi con l’ambiente naturale circostante. Un concept, che gli architetti hanno ribattezzato “la cava” per via del processo estrattivo con il quale è stato realizzato. Con il cemento armato gettato in opera a simboleggiare la massa solida che lo circonda, come l’argilla blu, una delle peculiarità della stratificazione della collina di Masseto e della sua vigna, presente con un traccia visibile attraverso due tagli nel muro della barricaia.

Il caveau dove sono conservate le bottiglie di ogni annata

Tra volumi e contrasti

All’interno della cantina vaste superfici ruvide e linee nette, vetro  e  acciaio cui fanno da contraltare le file di botti di  rovere e le vasche di fermentazione: sfaccettati monoliti di cemento con una capienza di 65 ettolitri l’uno. «La diversità dei volumi e delle altezze interne e la disposizione su più piani richiamano la struttura di una miniera d’oro, che insegue i filoni di metallo prezioso fino al giacimento centrale», per dirla con le parole della progettista Hikaru Mori.

Il “caveau” con le bottiglie storiche

E infatti il cuore della cantina, il caveau,  custodisce il suo tesoro più prezioso: nascoste da una parete rivestita in pietra, sono conservate, ciascuna sorretta da una propria  “culla”  in  acciaio  inox,  le  bottiglie  di  ogni  annata  a  partire  dal  1986, l’annata d’esordio del Masseto. La  2018 è invece la prima prodotta in questa nuova cantina sotto la guida della giovane enologa Eleonora Marconi (32 anni) e la supervisione di Axel Heinz.

Altre opere dello studio Zitomori

Lo studio Zitomori, con sedi a Milano e Avellino, è stato fondato nel 1996 da Hikaru Mori e il marito Maurizio Zito. Quello di Masseto non è il primo progetto di cantina vitivinicola realizzato: prima ci sono la nuova sede di Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico (Avellino) e anche quella di Vulcano Wines di Cantina Bisceglia nel Comune di Lavello in Lucania. Altri progetti sono poi il padiglione dell’Irpinia realizzato per Expo a Milano, il Parco delle sorgenti Controne River Park nei pressi di Paestum e il Multifunctional Center di Atripalda.

Per scoprire le altre architetture del vino, clicca qui

Tag: , , , , , , ,

© Riproduzione riservata - 29/10/2020

Leggi anche ...

Vigna Michelangelo, la rinascita di un vigneto urbano di Firenze
In Italia
Vigna Michelangelo, la rinascita di un vigneto urbano di Firenze

Leggi tutto

Marchesi Antinori festeggia i 50 anni del Tignanello contribuendo al restauro del Ponte Vecchio
In Italia
Marchesi Antinori festeggia i 50 anni del Tignanello contribuendo al restauro del Ponte Vecchio

Leggi tutto

50 anni di storia del vino: da alimento a buon mercato a prodotto di culto
In Italia
50 anni di storia del vino: da alimento a buon mercato a prodotto di culto

Leggi tutto