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Architetture del vino: Bolle di Nardini

14 Marzo 2021 Jessica Bordoni

All’esterno Bolle di Nardini si compone di due ellissi trasparenti parzialmente sovrapposte, che ospitano i laboratori di ricerca della distilleria di Bassano del Grappa, a Vicenza. Ma c’è anche un altro “mondo” sommerso che contiene un auditorium a 100 posti. Esploriamo un’altra opera alla ricerca dei capolavori di architettura enologica nel mondo.



Architetto Massimiliano Fuksas

Nel vino, quando si parla di “bolle”, la mente va subito agli spumanti e al loro inconfondibile perlage. Per l’arte della distilleria, invece, il termine esprime l’essenza stessa del processo di distillazione, l’attimo in cui si raggiunge il punto di ebollizione all’interno dell’alambicco. Il verbo distillare non a caso viene dal latino destillare, che significa estrarre le gocce. Da questi affascinanti concetti è partito l’architetto Massimiliano Fuksas, che nel 2004 ha firmato il progetto Bolle – Spazio Eventi e Ricerca delle Distillerie Nardini di Bassano del Grappa, nel Vicentino.

Massimiliano Fuksas, l’architetto che nel 2004 ha firmato il progetto Bolle – Spazio Eventi e Ricerca delle Distillerie Nardini

Un sistema di due mondi complementari

Per festeggiare i 225 anni di attività la famiglia Nardini decide di regalarsi un’architettura d’autore da inserire nel contesto della sede aziendale. Fuksas realizza un sistema di due “mondi” complementari: il primo, “sospeso”, si compone di due bolle ellissoidali trasparenti al cui interno si trovano i laboratori del centro di ricerca Nardini; il secondo, “sommerso”, è uno spazio scolpito nel terreno come un canyon naturale, che ospita un auditorium con 100 posti. Una larga rampa di scale conduce all’auditorium ed è utilizzabile anche come platea all’aperto. A livello terra viene posizionato un piano d’acqua riflettente (di 5 centimetri) per creare un gioco di riverberi sotto le bolle, che sembrano fluttuare nell’aria, sorrette da pilastri bianchi inclinati.

Le asimmetrie calibrate

Il visitatore si trova di fronte a una struttura mossa da numerosi elementi architettonici calibratamente asimmetrici: gli elissoidi sfalsati in altezza e parzialmente sovrapposti, l’area-scala, l’ascensore inclinato e la rampa discendente. Se le due bolle costituiscono l’elemento tecnologico e leggero, l’auditorium ipogeo è realizzato in cemento armato e riporta verso la forza gravitazionale della materia. La luce entra dall’ingresso a vetrate, ma soprattutto viene filtrata dai lucernari subacquei posizionati lungo il piano d’acqua.

Le altre opere famose di Massimiliano Fuksas

Massimiliano Fuksas è nato nel 1944 a Roma, dove ha aperto il suo studio nel 1967. Dal 1998 al 2000 è stato direttore della VII Biennale internazionale di Architettura di Venezia. Tra le sue opere più celebri il nuovo polo fieristico milanese Rho Fiera, le Twin Towers di Vienna, la nuova sede direzionale del Centro di ricerca Ferrari a Maranello (Modena), l’Agenzia spaziale italiana e il Centro congressi La Nuvola all’Eur di Roma, la Maison des Arts dell’Università di Bordeaux, l’International Trade Center a Pudong, Shanghai. Tra le strutture ancora in fase di realizzazione ci sono la stazione Duomo della metropolitana di Napoli e il grattacielo della Regione Piemonte a Torino.

In apertura: Bolle di Fuksas, un’opera che rievoca l’alchimia della distillazione (© M. Danesin)

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