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Andrea Bottarel nuovo direttore del Consorzio Lugana Doc

Andrea Bottarel nuovo direttore del Consorzio Lugana Doc

Il Consorzio tutela Lugana Doc ha un nuovo direttore: Andrea Bottarel. Una scelta che conferma la volontà dell’ente di rafforzare le attività di promozione sui mercati internazionali, puntando su un giovane manager del vino.

Professionale, creativo ed entusiasta. Andrea Bottarel, nuovo direttore del Consorzio Lugana Doc, ha spiccate competenze in materia di marketing e comunicazione. E punta a dare alla denominazione un approccio adeguato al consumatore di oggi: giovane, dinamico ed esigente.

La sfida? Una nuova veste per il Lugana Doc

«Sono felice di iniziare questa nuova avventura ed entusiasta di affrontare nuove e stimolanti sfide», ha dichiarato il neo-eletto direttore. «Senza dubbio parto da una posizione privilegiata a livello sia di posizionamento del prodotto sia di riconoscimento del brand nel contesto mondiale. Il lavoro finora impostato ha portato la Doc a livelli di riconoscibilità molto alti per essere una piccola denominazione, seppur di grande qualità». L’obiettivo è riuscire a proporsi in una veste moderna e ancor più in sintonia con la domanda internazionale.

Chi è Andrea Bottarel

37 anni, una laurea in Lingue e culture dell’Asia Orientale e una in Viticoltura ed enologia, Andrea Bottarel ha lavorato fin da subito in importanti aziende vinicole estere, affiancando agli ambiti professionali di competenza una grande passione personale per la materia. Nel 2013 torna in Italia come export manager, grazia alla vasta conoscenza delle lingue straniere e delle aree Asia Pacific e DACH (Germania – Austria – Svizzera).

Tre scommesse: Stati Uniti, Giappone e Paesi Baltici

Come vede il futuro del Lugana Doc Andrea Bottarel? Non diverso rispetto al lavoro impostato finora, ma sarà utile un potenziamento per adeguarsi ancora di più alla domanda internazionale. Bisogna puntare su Paesi consumatori maturi, ma ancora “giovani” per la Doc Lugana, come gli Stati Uniti. Il nuovo direttore scommette anche su altri mercati emergenti per la tipologia, che presentano eccellenti prospettive di inserimento del prodotto. Ad esempio il Giappone, pronto e ben disposto ad accogliere i bianchi del Belpaese, o “mercati pilota” come i Paesi Baltici.

Rafforzare il lavoro di squadra

Il lavoro di squadra è fondamentale per riuscire a conciliare lo sviluppo nei mercati internazionali, la promozione e la tutela della Doc, lavorando al contempo per il bene delle singole realtà consorziate. «Sarà necessario collaborare per il raggiungimento di un obiettivo comune, mantenendo vivo il dialogo tra i diversi player della denominazione e la filiera produttiva».

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© Riproduzione riservata - 05/11/2019

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