In Italia

In Italia

Altemasi Graal, la Riserva di montagna di Cavit

4 Aprile 2020 Civiltà del bere
Altemasi Graal, la Riserva di montagna di Cavit

Cavit è fra i produttori che negli ultimi tre anni hanno ricevuto il massimo punteggio per i loro vini da almeno tre Guide enologiche nazionali. Li abbiamo chiamati Maestri dell’eccellenza, premiando la loro costanza qualitativa. L’elenco completo è sul Top delle guide vini 2020.

Cavit è un marchio glocal: profondamente legato alla storia e all’enologia trentina, ma al tempo stesso prestigioso player vitivinicolo internazionale. L’artigianalità va di pari passo con l’avanguardia tecnologica, la ricerca scientifica è al servizio della sostenibilità ambientale. Fondata nel 1950, oggi Cavit riunisce 11 Cantine sociali con oltre 5.200 viticoltori conferitori che insieme producono più del 60% di tutto il vino regionale.

Le bollicine di montagna trovano la loro massima espressione nella linea Altemasi, come testimoniano i numerosi premi ottenuti nelle Guide 2020 all’Altemasi Riserva Graal, Trentodoc Riserva Brut 2012.

Enrico Zanoni

Il miglior vino Cavit del 2020: Altemasi Riserva Graal, Trentodoc Riserva Brut 2012

«Lo produciamo solo nelle grandi annate», precisa il direttore generale Enrico Zanoni. «Le uve, per il 70% Chardonnay e per il 30% Pinot nero, provengono dalle aree collinari più vocate del Trentino: le colline di Trento, l’altopiano di Brentonico e la valle dei Laghi. I vigneti si trovano tra i 500 e i 600 metri e i terreni sono di medio impasto, di natura fluvio-glaciale e vulcanica, tendenzialmente poco profondi». Negli anni la Riserva Graal ha conquistato il pubblico degli intenditori grazie alla sua raffinata ricercatezza. «Pieno e avvolgente, questo spumante è dotato di un’acidità equilibrata che mette in risalto il nerbo, la stoffa e la grande persistenza».

Altemasi Riserva Graal, Trentodoc Riserva Brut 2012

Bouquet fruttato con note di mela e pesca a cui seguono sentori delicati di nocciola. Ben 70 mesi di permanenza sui lieviti conferiscono grande complessità e una straordinaria ricchezza gusto-olfattiva. Il dosaggio è di 5,6 g/l.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 1/2020. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

La Colombera: la scommessa sul Timorasso di Elisa Semino

Enologa e allieva di Attilio Scienza, fa parte dei giovani viticoltori dei […]

Leggi tutto

Epokale 2017, la scienza dietro il segreto della longevità aromatica del Gewürztraminer

Gli anni di affinamento al buio nell’ex miniera di Ridanna salgono a […]

Leggi tutto

Freccianera Club: l’anima contemporanea della Franciacorta

Nato cinque anni fa, è la naturale evoluzione di una filosofia produttiva […]

Leggi tutto

Camminiamo a piede franco sui sentieri del Carignano

Nel Basso Sulcis è stato inaugurato un percorso a tappe che tocca […]

Leggi tutto

Gavi, carta di identità e appunti di degustazione di un bianco decisamente moderno

Alla scoperta della produzione Docg in 14 calici di altrettante Cantine, con […]

Leggi tutto

Le cinque giornate WOW! Milano: tutto sulla data del 10 novembre

L’appuntamento è all’Enoluogo di Civiltà del bere con ingresso gratuito previa registrazione. […]

Leggi tutto

Doc Lago di Caldaro: tre interpretazioni della zona classica  

Le scelte agronomiche ed enologiche di Cantina Kaltern, Manincor e Klosterhof, tra […]

Leggi tutto

Surgiva e la mission di valorizzare l’originaria purezza dell’acqua

Compie 50 anni il marchio trentino della famiglia Lunelli leader nell’alta ristorazione […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati