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A Milano la “Sardegna in purezza” di Siddura

7 Novembre 2013 Jessica Bordoni
La “Sardegna in purezza”. È questo il motto scelto dalla Casa vinicola Siddura per presentarsi al grande pubblico. Situata tra le verdi colline del paesino medievale di Luogosanto, nel cuore della Gallura, l’azienda è stata fondata nel 2008 dall’imprenditore di moda Nathan Gottesdiener e dal costruttore Massimo Ruggero, che hanno deciso di unire le loro forze in nome di una grande passione comune: il vino. UNA CENA FIRMATA SERGIO MEI - Con due vendemmie alle spalle, la 2011 e 2012, e la 2013 che darà i suoi frutti nei mesi a venire, per Siddura è arrivato il momento di farsi conoscere dagli appassionati e dagli addetti ai lavori. Detto fatto, il 5 ottobre è stata organizzata una cena al Four Seasons Hotel di Milano preparata da un sardo d’eccezione, l’executive chef stellato Sergio Mei, che ha proposto un menu di piatti tradizionali dell'isola rivisitati con creatività per valorizzare le etichette della Cantina. IN TUTTO 30 MILA BOTTIGLIE - Ogni bottiglia una suggestione, nel nome come all’assaggio. L'aperitivo comincia con Spera, Vermentino di Gallura Docg 2012. «Il termine in dialetto gallurese significa spiraglio di luce», ha raccontato agli ospiti il titolare Massimo Ruggero, «e vuole essere di buon auspicio per questo importante progetto. La produzione si aggira intorno alle 30 mila bottiglie annue, da vigneti di proprietà o gestiti direttamente. Con grande fortuna siamo riusciti a recuperare i cloni di una vecchia vigna di Vermentino di circa 40 anni di età e abbiamo poi messo a dimora delle nuove piante. La proprietà si estende per 185 ettari, di cui 12 vitati, ed è immersa nella macchia mediterranea: per noi il legame con il territorio è fondamentale e vogliamo che si ritrovi nel bicchiere». PRIMA I BIANCHI… - Ad aprire la cena c’è Maia, Vermentino di Gallura Superiore Docg 2012, in matrimonio ad un flan di pecorino con bietole selvatiche su ghisau de caboniscu. «Bisogna mettere l’accento sulla i e leggere Maìa, che sta per magia, stregoneria», ha precisato Ruggero. «Quest’etichetta si è appena aggiudicata la Medaglia d’Oro al Decanter World Wine Awards 2013: davvero un grande onore ma anche una grande responsabilità per un’azienda agli esordi, che esprime la nostra ricerca assoluta dell’eccellenza». Se Maia limita l’uso della barrique al 10% dell’uvaggio, nel Beru, anch’esso Vermentino di Gallura  Superiore Docg 2012, la percentuale sale al 100%, per 13,5 gradi alcolici e una longevità stimata intorno ai 6-8 anni. …POI I ROSSI - Ma la Sardegna è anche terra di grandi rossi autoctoni. Ecco che allora in menu, insieme al porcetto arrosto al mirto con cicoria selvatica e salsa al Fola, compare Bacco, Isola dei Nuraghi Igt 2012 da uve Cagnulari. Avvolgente nei profumi di sottobosco, morbido ed elegante al gusto.  Gran finale con Fola, Cannonau di Sardegna Doc 2012 dal ricco bouquet di frutta e menta piperita, con una particolare persistenza aromatica in bocca. «Per i rossi attualmente ci affidiamo ad una serie di vignaioli locali con i quali abbiamo stipulato accordi quinquennali per la cessione completa della produzione. Questo ovviamente in attesa che anche i nostri giovani impianti possano dare risultati di carattere conformi ai nostri standard. Il passaggio dall’edilizia alla viticoltura mi ha insegnato la virtù dell’attesa, la capacità di rispettare la natura e i suoi tempi», ha concluso Ruggero. Per maggiori info www.siddura.com

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