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A Ermete Realacci il Premio Gianni Masciarelli 2019

1 Ottobre 2019 Civiltà del bere
A Ermete Realacci il Premio Gianni Masciarelli 2019

Il premio “Gianni Masciarelli Oltre…La vite” viene assegnato ogni anno a personalità che si distinguono nella promozione del territorio e dell’enogastronomia nazionale. Ad aggiudicarsi l’edizione 2019 è Ermete Realacci, presidente di Symbola – Fondazione per le qualità italiane.

Giunto all’undicesima edizione, il premio dedicato al ricordo di Gianni Masciarelli sarà consegnato domani, 3 ottobre, al politico e ambientalista Ermete Realacci. La cerimonia si svolgerà nel comune di San Martino sulla Marrucina (Chieti), luogo di nascita e centro propulsore dell’attività del compianto produttore. “Oltre… La vite” si ispira infatti ai valori di autenticità, qualità senza compromessi e determinazione che hanno guidato la vita e l’attività di Gianni Masciarelli.

Gianni Masciarelli


Chi è Ermete Realacci

Politico e ambientalista, Ermete Realacci è presidente di Symbola e presidente onorario di Legambiente. Si è sempre battuto a difesa dell’ambiente con iniziative a favore del risparmio energetico e delle fonti rinnovabili. Ha inoltre valorizzato le produzioni enogastronomiche e manifatturiere italiane, promuovendo la qualità, le scelte a km zero, il commercio equo e solidale e la responsabilità sociale di impresa. Il suo impegno si è spesso rivolto a territori dimenticati, mettendone in risalto la ricchezza socio-culturale ed evidenziandone le tradizioni come valore aggiunto.

I premiati delle precedenti edizioni

Insieme a Ermete Realacci, hanno ricevuto il premio Gianni Masciarelli nel corso delle sue dodici edizioni diversi volti noti: Gad Lerner, Bruno Vespa, Oliviero Toscani, Francesco Moser, Mimmo Locasciulli, Don Ciotti, Oscar Farinetti, Sandro Boscaini, Joe Bastianich e Niko Romito.

Un’opera di pregio per ricordare Gianni Masciarelli

Il premio è opera dell’orafo Enzo Torrieri di Guardiagrele e rappresenta il tralcio di una vecchia vite delle vigne Masciarelli montato su pietra bianca della Majella lavorata dallo scalpellino Riccardo Di Ienno, arricchito con grappoli e foglie di vite d’oro. Ai piedi del tralcio c’è un piccolo Panama, il cappello che Gianni Masciarelli indossava per ripararsi dal sole quando frequentava le sue vigne.

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