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Rosé, Extra Brut e Pas Dosè: nuovi trends per le bollicine secondo Fallowfield

30 Novembre 2010 Monica Sommacampagna
Più interesse per i Rosé, per l’Extra Brut e per lo stile Pas Dosè, cioè senza aggiunta di zuccheri dopo la rifermentazione in bottiglia. Queste le tendenze dominanti per il mondo spumantistico secondo Gilles Fallowfield, esperto mondiale di Champagne e bollicine, presentate a Bollicine su Trento. In primo piano i principali orientamenti per le bollicine francesi tenendo conto sia delle vendite sia del cambiamento climatico che in Champagne ha influito sulla maturazione delle uve e sullo stile dei vini, comportando un innalzamento del grado alcolico, meno acidità e una raccolta più precoce. «Dal 1985 al 2005 l’innalzamento della temperatura ha determinato un anticipo di vendemmia di 14 giorni, con un incremento del grado alcolico di 0,8 % vol. e la diminuzione dell’acidità», ha spiegato l’esperto. «Grazie ai progressi viticoli è cambiato lo stile dello Champagne ed è stato boom per i Rosé, in particolare nel Regno Unito, dove tra il 2000 e il 2006 le vendite hanno registrato un incremento del 20% ogni anno». Quanto alla produzione, Fallowfield ha fornito un quadro in cui ha ipotizzato margini di crescita per le bollicine italiane di qualità. Lo scenario si è aperto con la considerazione che dal 1998 al 2008 le bottiglie di Champagne sono passate da 255,8 a 338,8 milioni, con un incremento del +30%, mentre Cava, lo spumante metodo classico spagnolo, ha registrato quota +42%. A partire dal 2008 lo Champagne è sceso fino a 239 milioni ma Fallowfield ha sottolineato come per il 2010 ci si attende una ripresa oltre i 255 milioni. In particolare nel 2009 lo Champagne ha registrato esportazioni per un volume di oltre 112 milioni di bottiglie. Prosecco e Cava hanno beneficiato del calo di vendite dello Champagne in Europa, segnando un incremento del +14% su base annua. La domanda privilegia il consumo domestico, mentre si riduce la quota dell’Horeca. I mercati più ricchi sostengono i prodotti di alta gamma, alcune catene della Gdo inglese hanno introdotto vini nella fascia di prezzo più elevata, tra i 10 e i 14 euro, riscontrando consensi. Lo stesso Cava sta giocando la carta dei prodotti trendy, più naturali e meno “lavorati”, dei Rosé e degli stili più secchi. «Credo che l’autenticità interessi molto alle persone non solo in termini di grandi volumi ma anche di vendite al dettaglio. Alcuni grandi player, in particolare nel Regno Unito, sono interessati a proporre prodotti di nicchia per offrire qualità extra. Ora vedremo se la tendenza Extra Brut e quella dei Pas Dosè, che di fatto rappresenta una produzione di nicchia, verrà portata avanti da più produttori», ha concluso Fallowfield.

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