In Italia In Italia Jessica Bordoni

Tre grandi espressioni di Montepulciano d’Abruzzo by Codice Citra

Tre grandi espressioni di Montepulciano d’Abruzzo by Codice Citra

Mezzo secolo nel segno della migliore enologia. Nel 2018 la Doc Montepulciano d’Abruzzo compie 50 anni e sia il Consorzio di tutela sia le singole aziende produttrici hanno voluto celebrare questa ricorrenza speciale con una serie di appuntamenti durante il Vinitaly.

La masterclass firmata Codice Citra

Lo scorso 16 aprile Codice Citra ha organizzato presso il suo stand una interessante masterclass dei suoi Montepulciano più amati: Ferzo, Caroso e Laus Vitae. Sono state volutamente messe a confronto tre etichette da zone e annate diverse per sottolineare la notevole varietà espressiva di quest’uva così profondamente legata al territorio.

Le parole di Di Campli e Cotarella

Chiamato ai saluti iniziali, il presidente Valentino Di Campli ha ricordato il grande impegno di Codice Citra nella valorizzazione del Montepulciano di Abruzzo, oggi finalmente entrato nel Gotha dei vitigni autoctoni italiani. Gli ha fatto eco Riccardo Cotarella, “coach” del Codice Citra Wine Team capitanato da Lino Olivastri e Davide Dias, che ha sottolineato il grande lavoro di ricerca e sperimentazione che ha reso possibile il notevole sviluppo qualitativo degli ultimi 10 anni.

 

 

Il cru Ferzo

La degustazione è cominciata con il cru Ferzo, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2016 che nasce da viti allevate per il 90% a pergola, ad un’altezza tra i 150 e i 250 metri. La lunga macerazione a contatto con le bucce avviene a temperatura controllata e, dopo la malolattica, il vino viene fatto decantare in tini di accaio inox per poi proseguire l’invecchiamento in barrique. La giovane età regala al naso intense note di frutta a bacca rossa, soprattutto prugna e fico, seguite da una lieve speziatura dolce, dove spiccano cannella e pepe nero. Ferzo è un rosso di struttura, ricco di tannino ma insieme morbido e succoso, con una notevole spinta acida. Da riassaggiare tra qualche anno per comprenderne appieno il potenziale.

La Riserva Caroso

Con il secondo calice si torna indietro di otto anni per assaggiare il Caroso, Montepulciano Riserva Doc 2010. Il suo nome indica una piccola valle nel comune chietino di Pollutri che si sviluppa parallelamente alla costa. Questa particolare conformazione morfologica garantisce la presenza costante di aria fresca, che offre un’importante escursione termica giorno-notte. Caroso è il Montepulciano storico di Citra, il primo a essere affinato in legno. Il bouquet ammalia con i sentori di prugna matura, sottobosco, humus. In bocca la trama tannica è ricca, ma non aggressiva. Da sottolineare il lunghissimo finale speziato, dove prevale un avvolgente aroma di liquirizia.

La Riserva Laus Vitae

Il tasting si chiude con un altro fuoriclasse del calibro della Riserva Laus Vitae 2012. Le uve provengono da una vigna di 45-50 anni a 400 metri di altezza ai piedi del Massiccio della Maiella, con terreni particolarmente ricchi di pietre calcaree. La maturazione comincia in botti grandi fino al raggiungimento di una complessità strutturale capace di sostenere il successivo affinamento in barrique. All’olfatto Laus Vitae regala note di frutta rossa matura, confettura di mora e di marasca, ma anche profumi di vaniglia, nocciola, cacao e pepe nero. In bocca è pieno, possente, piacevolmente tannico ed equilibrato. La quintessenza del Montepulciano d’Abruzzo by Codice Citra.

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© Riproduzione riservata - 24/04/2018

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