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Feudo Principi di Butera studia il Nero d’Avola per un grande cru

6 Febbraio 2013 Emanuele Pellucci
Un’oasi in mezzo alle colline brulle e assolate circostanti. È questa la sensazione che ha chi si trova a visitare le campagne del Nisseno, specie per chi proviene da Gela ed è diretto a Butera o a Riesi (Caltanissetta) e incontra la spettacolare azienda Feudo Principi di Butera, uno dei fiori all’occhiello della famiglia Zonin, bellissimo esempio di valorizzazione della vitivinicoltura siciliana all’inizio del terzo millennio. LA COLTURA BIODINAMICA DEL NERO D'AVOLA - Acquistata nel 1997, la tenuta si estende nelle antiche terre del Feudo Deliella e comprende 320 ettari di cui circa 190 vitati con nuovi impianti, in un terroir esclusivo, reso tale da un clima caldo e arido che ottimizza lo sviluppo e la perfetta maturazione delle uve,  dai miti venti marini che infondono il loro influsso benefico sui vigneti e, infine, dal sole caldo e forte, tipico del sud dell’Isola. Accanto all’aspetto qualitativo, un occhio particolare è rivolto all’ecosostenibilità, attraverso due progetti per la gestione equilibrata del vigneto. Uno di questi, portato avanti da Zonin in collaborazione con Vitebio.net (un servizio di web assistance per la viticoltura ideato dall’Università Cattolica di Piacenza), è rivolto alla coltura biodinamica praticata nella tenuta siciliana, in particolare per lo studio del Nero d’Avola. IL CRU DELIELLA - Ed è proprio un vino da Nero d’Avola in purezza, il Deliella, il grande cru dell’azienda. Il vigneto da cui nasce, nel cuore del Feudo, è allevato a cordone speronato con 5.400 ceppi per ettaro e rese molto basse, appena 45 quintali di uva. Vendemmiate a mano, le uve fermentano per circa quattro settimane, poi la maturazione del vino si protrae per 18 mesi (in tonneaux da 350 litri e in botti di rovere di Slavonia da 30 ettolitri), cui fa seguito un ulteriore periodo di 12 mesi di affinamento in bottiglia prima dell’immissione al consumo. MERLOT, CABERNET SAUVIGNON, SYRAH, CHARDONNAY E INZOLIA LE ALTRE VARIETÀ SELEZIONATE - Altre varietà che hanno trovato un ottimo terroir sono il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Syrah, tra i rossi; lo Chardonnay e l’Inzolia (altro autoctono dall’elegante personalità) tra i bianchi. La nuova cantina interpreta benissimo i valori della tenuta e dal 2007 è affidata alla direzione di Francesco Fogolin, un friulano con lunga esperienza di tecnico anche all’estero. Armoniosamente inserita nel contesto architettonico e naturalistico del Feudo, la struttura è stata concepita per operare esclusivamente sulle modalità di vinificazione nel rispetto della materia prima e rappresenta un connubio perfetto tra tradizione, modernità ed efficienza. Oltre al Deliella, la gamma di Feudo Principi di Butera comprende un secondo cru, Symposio (blend di Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot), e alcune selezioni tra cui alcuni monovitigno. Al momento tutti i vini sono etichettati Igt Sicilia, a eccezione di Riesi, un blend Nero d’Avola e Syrah classificato a Doc Riesi. Indirizzo della Cantina: Contrada Deliella, Butera (Caltanissetta), tel. 0934.34.77.26, mail info.feudobutera.it, www.feudobutera.it. Leggi anche: il report di Civiltà del bere sull’enologia regionale Speciale Sicilia Cusumano e la rinascita del Moscato dello Zucco I 25 anni del Vigna di Gabri di Donnafugata   Nei 700 ettari di Feudo Arancio il futuro sarà ecosostenibile

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