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Pieropan: progetto antico

Leonildo Pieropan produce a Soave vini esemplari per l’intera denominazione. Il Soave Classico Superiore Doc La Rocca è una Garganega in purezza, raccolta tardivamente in più riprese, proveniente da un vigneto a ridosso del Castello Scaligero di Soave che insiste su terreni di origine vulcanica e calcarei. Affinamento in tonneaux e botti di rovere da 20 ettolitri. Il Soave Classico Doc Calvarino è invece un blend di Garganega (70%) e Trebbiano di Soave (30%). Le uve sono del vigneto Calvarino, l’antico fondo di famiglia, ricco di argilla e tufi basaltici. Maturazione in acciaio. Questa la testimonianza di Teresita Pieropan: «Fin dagli anni Sessanta l’azienda ha conservato nella sua cantina almeno 200-300 bottiglie di ogni annata. Ciò per avere la conferma della tenuta dei nostri vini nel tempo e valutarne l’evoluzione. Inoltre negli anni Settanta e Ottanta sono avvenute sperimentazioni tecniche in vigna e in cantina e si desiderava verificare nel tempo la bontà delle soluzioni adottate. Bottiglia Soave PieropanAncora: si voleva monitorare il rapporto fra andamento vendemmiale ed evoluzione del vino. Da un punto di vista commerciale invece il mercato non era preparato, desideroso solo di bianchi giovani e freschissimi; basti dire che il La Rocca, prodotto dal 1978, immesso sul mercato dopo oltre un anno dalla vendemmia, fino al 1990 in Italia non fu capito e lo si vendeva quasi solo all’estero. Solo con gli anni Novanta la critica enologica ha cominciato a considerare i nostri due cru, Calvarino e La Rocca: e alcuni ristoratori attenti oltre a diversi

Leonildo Pieropan

Leonildo Pieropan

appassionati di bianchi da invecchiamento hanno iniziato a chiederci più annate della stessa etichetta, con l’intento di costituirsi delle verticali». Chiediamo quale disponibilità abbiano oggi di vecchie annate. «In questo momento abbiamo bottiglie di Calvarino e La Rocca dal 1986 in poi, anche se i quantitativi rimasti sino al 1999 ormai non ci permettono più di soddisfare le esigenze di mercato e il loro impiego è mirato a degustazioni tecniche. Dal nuovo millennio, tutte le annate sono invece ancora disponibili per la commercializzazione». E domandiamo quali siano le annate qualitativamente memorabili. «Senz’altro, le seguenti: 2006, 2004, 2000, 1998, 1997, 1996, 1995, 1993, 1990, 1988 e 1985».

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© Riproduzione riservata - 15/01/2010

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