Family business: le fasi di crescita di un’impresa

Family business: le fasi di crescita di un’impresa

Continua l’ approfondimento dedicato al passaggio generazionale e alla continuità d’impresa delle famiglie del vino a cura dello specialista in gestione strategica e operativa dell’impresa familiare Sergio Cimino (leggi anche i post Questioni di famiglia? Fino a un certo punto. Un approfondimento sul family business e Cosa si intende per family business). Oggi il focus si concentra sulle fasi di crescita di un’impresa.

Per gestire con efficacia la crescita, l’impresa deve essere capace di sostituire gradualmente il complesso di norme familiari che hanno garantito il suo decollo, con un insieme di regole aziendali indispensabili per raggiungere la quota desiderata e mantenere la rotta programmata. Quelle stesse disposizioni che avevano garantito la partenza dell’azienda, se perpetuate senza discernimento, rischiano di comprometterne lo sviluppo. È noto, ad esempio, che in fase di start-up, l’imprenditore saggio e responsabile contiene al massimo il proprio compenso, dimensionandolo strettamente in ragione dei propri bisogni individuali ed estendendo questo criterio anche ai membri della famiglia che decidono di seguirlo, con passione e coinvolgimento, nell’avventura intrapresa.

OLTRE LA FASE START UP – Nei successivi stadi di sviluppo e consolidamento, il coraggio e lo spirito di sacrificio della famiglia, pur continuando a essere necessari, non sono più sufficienti se non integrati e corroborati da competenze che consentano di gestire compiti sempre più complessi e articolati. Perciò, la retribuzione dei familiari che hanno tali competenze non può essere determinata con criteri egualitari, né in base a bisogni o ad aspettative individuali che, peraltro, potrebbero anche essere smodate: piuttosto l’emolumento va determinato in ragione della valutazione che il mercato del lavoro riconosce a figure dotate dell’esperienza e delle capacità richieste e in grado di generare i risultati attesi. Insomma, un figlio diplomato, che svolge mansioni di magazziniere, non può essere retribuito quanto il fratello minore laureato, che svolge il ruolo di direttore marketing. Anche se, in fase di partenza, entrambi si erano accontentati di un compenso strettamente commisurato alle contenute esigenze delle rispettive famiglie.

 

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© Riproduzione riservata - 25/07/2012

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