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I 10 anni di Costa Arènte e i 20 di Duemani

21 Ottobre 2025 Elena Erlicher
I 10 anni di Costa Arènte e i 20 di Duemani
La presentazione in anteprima del Cabernet Franc Duemani Venti e dell’Amarone Costa Arènte. Sul palco l’enologo Luca D’Attoma e in prima fila a destra l’enologo Riccardo Cotarella

Le due Cantine del polo enologico Le Tenute del Leone Alato, una in Valpantena e l’altra sulla Costa Toscana, festeggiano i loro anniversari con il lancio di due novità: la nuova annata (2020) dell’Amarone Costa Arènte e il Cabernet Franc Duemani Venti. Completa le celebrazioni il volume fotografico da collezione “Terrae”

Le Tenute del Leone Alato, il polo vinicolo di Assicurazioni Generali che riunisce 650 ettari di vigneti nei territori più vocati della Penisola, celebra due importanti anniversari: 10 anni di Costa Arènte, in Valpantena, e 20 di Duemani, sulla Costa Toscana.
«Festeggiamo due compleanni importanti con il lancio di due vini in anteprima: Costa Arènte, Amarone della Valpolicella Valpantena Docg 2020 e la novità Duemani Venti, Costa Toscana Cabernet Franc Igt 2020», dichiara Igor Boccardo, amministratore delegato del gruppo fondato già nel 1851 con il nome di Genagricola. «Ma anche con la pubblicazione del volume fotografico Terrae, realizzato dall’artista francese Jacques Pion, che raccoglie immagini delle nostre quattro tenute d’eccellenza: oltre a Costa Arènte e Duemani, Bricco dei Guazziin Piemonte e Torre Rosazza Friuli Venezia Giulia».

Il 2020 dell’Amarone Costa Arènte

L’annata 2020 del Costa Arènte, Amarone della Valpolicella Valpantena racchiude in sé l’esperienza dell’enologo Riccardo Cotarella. «Le uve provengono da una zona iconica, la Valpantena, che con i suoi soli 600 ettari di vigneto rappresenta meno del 10% della denominazione Valpolicella», spiega Cotarella. «È caratterizzata da suoli limoso-calcarei e da grandi sbalzi termici giorno-notte: tutti elementi che favoriscono longevità, eleganza e acidità dei vini che qui nascono». Lo stile è quello di un Amarone accessibile che si distingue per leggerezza. Ha un naso complesso, dove convivono in successione ciliegie sotto spirito, prugne, frutti di bosco, humus, viole appassite, pepe nero, tabacco, cannella e liquirizia. Il sorso è pieno, armonico e fresco, di ottima acidità, con tannini setosi che scivolano in bocca lasciandola piacevolmente pulita.

Costa Arènte Duemani
Igor Boccardo, amministratore delegato delle Tenute del Leone Alato, il fotografo Jacques Pion e Giancarlo Fancel, presidente del polo vinicolo e Country Manager e Ceo di Generali Italia

La novità del Duemani Venti

Il Cabernet Franc Duemani Venti, anch’esso presentato con l’annata 2020, è la novità firmata dall’enologo Luca D’Attoma. Fondatore e anima della Cantina toscana Duemani, dal 2023 di proprietà di Le Tenute del Leone Alato, D’Attoma la definisce la sua “palestra di vita professionale” in un territorio dove ha introdotto per primo la biodinamica. Le uve per il Cabernet Franc Venti nascono dalla parte più alta della vigna ad anfiteatro, a 350 metri d’altitudine, caratterizzata da suoli di limo e calcare. Le barrique dove riposa 24 mesi il vino provengono da querce di 300 anni di Tronçais e sono a tostatura sottile, come richiesto espressamente dall’enologo. Prodotto in soli 1.733 esemplari, sarà presentato a Vinitaly 2026. È un Cabernet Franc profumato di erbe mediterranee meno muscoloso. Qualche mese ancora in bottiglia permetterà ai tannini di amalgamarsi ulteriormente. Al naso emergono note floreali, balsamiche, agrumate e di rosmarino. In bocca è pieno, potente ma equilibrato, pensato per la lunga evoluzione.

Il libro fotografico Terrae

A coronamento degli anniversari di Costa Arènte e Duemani, è stato presentato il volume fotografico Terrae. «Fare vino e fare fotografia», spiega Boccardo, «richiedono entrambi tempo, attenzione, sensibilità. Servono occhio e intuito, ma anche rigore, tecnica e capacità di cogliere l’essenza di ciò che è davanti. Così come ogni vino nasce dal territorio e ne restituisce i tratti più autentici, anche ogni immagine nasce da un ascolto profondo del luogo». È quanto ha fatto Pion sia con la fotocamera tradizionale a lastre sia con tecnologica digitale, aggirandosi per mesi tra i vigneti delle quattro tenute del gruppo. Le immagini sono state raccolte in un erbario contemporaneo, che custodisce metaforicamente l’essenza di ciascuna tenuta, e completato dai testi di Lorenzo Carpanè, formatore e consulente di scrittura, pubblicato in edizione limitata e numerata.

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