Il vino è cultura

Il vino è cultura

Chi si prende il tempo (grazie a tutti voi!) di leggere la nostra rivista sa che non siamo avari di contenuti. I più attenti avranno anche notato che ci impegniamo per un giornalismo di qualità, esercitato – da editori indipendenti – con libertà di pensiero. Ora vogliamo condividere con voi una piccola novità nel nostro percorso.

Certamente nella lunga storia della testata (45 anni) abbiamo passato periodi difficili. Potremmo citare vari momenti in cui la facoltà di critica, unita a una (per fortuna) sempre sufficiente visibilità, ci ha procurato qualche grattacapo. In questi anni abbiamo cercato di elevare i temi del vino. Abbiamo organizzato eventi di cultura e densi di contenuti, lanciato appelli affinché la politica e i grandi media prestassero maggiore attenzione al settore, dato respiro mondiale e laico alle nostre pagine, mentre a volte in Italia si tende a provincializzare o ideologizzare i dibattiti.

Giornalismo, non retorica

I nostri collaboratori garantiscono inoltre una buona scrittura ed efficacia nella comunicazione, qualità che si raggiunge con dedizione e mestiere. Per comprenderla è tuttavia necessario saper riconoscere la differenza tra retorica e giornalismo: la via più breve per sentirsi scrittori, o forse persino poeti, è quella di infarcire i testi di aggettivi altisonanti, puntini di sospensione e punti esclamativi. Noi invece crediamo nella potenza e nella bellezza della lingua italiana e investiamo in tal senso.
Scusate, potrebbe suonare scontato agli occhi di chi già apprezza il nostro stile e il nostro modo di portare conoscenza nel settore ma ogni tanto vale la pena guardarsi allo specchio e ricordare chi siamo.

La prima etichetta fantastica di Civiltà del bere, disegnata da Armando Riva

La novità del 2019

Ed ecco la novità: dal primo numero di Civiltà del bere 2019 ospiteremo in copertina opere di creativi (pittori, scultori, grafici, designer, fotografi, architetti…) di notorietà internazionale. Che cortesemente e, dobbiamo dire, con entusiasmo hanno accettato di offrire un contributo al mondo del vino e di illustrare il tema principale della rivista, che è solitamente sintetizzato in quel titolo, talvolta lapalissiano talvolta un po’ criptico, indicato in alto a destra come argomento monografico.

Le etichette fantastiche di Civiltà del bere

Si tratta di un omaggio alle nostre origini. Come qualcuno ricorderà, infatti il primo numero di Civiltà del bere riportava una stampa originale di Aligi Sassu che raffigurava un grappolo e una bottiglia. In parte, però, le etichette fantastiche saranno anche un divertissement. Perché il vino è cultura, ma non dobbiamo dimenticare che – non essendo più un alimento indispensabile per la nostra sopravvivenza – dev’essere anche divertimento, intellettuale ancor prima che sensoriale.

La prima copertina di Civiltà del bere disegnata da Aligi Sassu
La prima copertina di Civiltà del bere disegnata da Aligi Sassu

Ritorno alle origini

Come sanno i nostri lettori, la monografia di ogni numero è un servizio scritto a più mani, composto di più articoli che affrontano la questione da diverse prospettive filosofiche, etiche, estetiche, geografiche e non meramente viticole. Ad esempio in questo numero parliamo di vino e tabù, cioè divieti e temi scabrosi: dal punto di vista religioso, nella ristorazione, nell’enologia. Gli artisti avranno il compito di illustrare il concetto con opere possibilmente originali o inedite, creando un’etichetta. Le chiameremo “etichette fantastiche”.

Valori e idee che vogliamo condividere

Perdonateci se abbiamo parlato di noi, anziché affrontare come al solito temi enologici che ci stanno a cuore. Continueremo a farlo, ma questa volta ci siamo sentiti in dovere di ricordare i valori che accomunano chi segue la nostra rivista e di condividere la genesi di un’idea che ha portato a un ulteriore piccolo aggiustamento nel nostro abito. D’altra parte, i tempi cambiano e tutti noi cerchiamo di vestirci secondo l’umore e le circostanze del momento.

L’editoriale è pubblicato su Civiltà del bere 1/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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© Riproduzione riservata - 22/02/2019

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