In Italia In Italia Anita Franzon

Pinot Nero Oltrepò Pavese: scoprilo in un weekend

Pinot Nero Oltrepò Pavese: scoprilo in un weekend

Prendiamo come riferimento Pavia. Attraversato il fiume Po, scendiamo verso sud fino a incunearci in un lembo di terra collinare: territorio ancora lombardo, ma che si fa spazio tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Eccoci arrivati: siamo in Oltrepò Pavese, pronti a trascorrere due giorni in questa zona vinicola da scoprire.

Il ponte della Becca, Broni, Stradella. Da dove partire

Il ponte di ferro della Becca, sulla strada che collega Pavia a Broni, fu costruito a inizio Novecento per trasportare le uve dalle campagne alla città: lungo più di un chilometro, attraversa il punto di confluenza tra il Ticino e il Po. È un punto di riferimento per chi da Pavia vuole raggiungere l’Oltrepò, anche se dopo alcuni cedimenti dei piloni, è stato messo in sicurezza e riaperto ai mezzi più leggeri di 35 quintali, sotto costante osservazione. Da Broni, oppure da Stradella (sempre sulla destra orografica del fiume Po), procedete poi verso strade che salgono sempre più ripide, dove tra boschi e vigneti si trovano le cantine. Il loro vino da anni costituisce l’accompagnamento principale a salumi, risotti e bolliti serviti nelle trattorie di queste colline.

Il passaggio dalla quantità alla qualità

Per molto tempo l’Oltrepò Pavese è stato considerato “il più grande serbatoio italiano di Pinot Nero”, citando il professor Mario Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza. Enormi quantità di queste uve qui coltivate erano infatti destinate alla produzione di spumanti piemontesi e della Franciacorta. Oggi, però, anche questa zona vitivinicola si sta orientando verso una qualità sempre più alta, combinata alla grande varietà dei vini prodotti: dagli spumanti Metodo Classico riconosciuti Docg ai bianchi, rosati e rossi, fermi o vivaci, secchi oppure dolci.

Vigneti_picchioni

I vigneti dell’azienda agricola Picchioni

La maggior parte del vino lombardo proviene da qui: i vitigni più coltivati sono Barbera, Pinot Nero, Croatina, Ughetta e Uva rara tra quelli a bacca rossa, mentre a bacca bianca si trovano soprattutto Riesling, Chardonnay, Moscato e Malvasia.

Dalla Croatina si ottiene la Bonarda, da non confondere con l’omonimo vitigno piemontese, mentre il Buttafuoco è un uvaggio di Croatina, Barbera, Ughetta e Uva rara, così come il Sangue di Giuda un vino amabile da dessert, frizzante o spumante dal nome tanto evocativo quanto misterioso.

 

Il Pinot Nero Oltrepò Pavese, spumante e rosso di struttura

L’Oltrepò Pavese si distingue per gli spumanti Metodo Classico e, tra questi per il Cruasé, nome che associa il concetto di “cru” e il colore rosé, prodotto per almeno l’85% da Pinot Nero. Gli amanti delle bollicine non possono perdersi gli spumanti di Anteo, azienda agricola che trae forza da questo territorio e dalla passione di Antonella e Piero Cribellati, che saranno felici di accogliervi, mostrarvi la cantina e farvi assaggiare i loro prodotti. Anteo si trova nel comune di Rocca de’ Giorgi, in una zona molto vocata per la coltivazione del Pinot Nero, vinificato anche in rosso per la sfida più ambiziosa: creare un grande Pinot Nero oltrepadano.

Un Pinot Nero dalla classe francese, così come le origini della proprietà, viene prodotto a Tenuta Mazzolino, immersa nei vigneti di Corvino San Quirico, verso Casteggio, dove al rosso è affiancato un bianco che – non a caso – richiama ancora la Francia: lo Chardonnay. Provateli entrambi durante la visita.

 

La filosofia in vigna

Andi-fausto

Cantina di Andi Fausto

Sulle colline di Canneto Pavese nell’Oltrepò Orientale, l’azienda agricola Picchioni coltiva la terra e produce vini nel massimo rispetto dell’ambiente. Casa vinicola certificata biologica, il must di Picchioni è sicuramente il Buttafuoco “Bricco Riva Bianca”, prodotto solo nelle annate favorevoli; ma durante la visita si potranno degustare anche gli altri vini della cantina. Andi Fausto a Montù Beccaria segue, invece, la filosofia biodinamica: per la vigna e per tutti gli altri prodotti della terra qui coltivati. L’azienda offre anche la possibilità di fermarsi per un pasto o per la notte: sono disponibili tre camere per un massimo di sei ospiti.

Infine una piccola chicca: Barbacarlo, vino molto amato da Gianni Brera e Gino Veronelli, è anche un marchio registrato. Chiamato così in ricordo dello zio Carlo (“barba” in dialetto significa zio) è un vino rosso mutevole, spesso rifermentato in bottiglia e prodotto esclusivamente da Lino Maga sulle colline di Broni. È difficile andare a trovare l’ormai ottantenne viticoltore, restio a tour guidati e a enoturisti, ma se avrete la fortuna di riuscirci, assaggerete una piccola perla di questi luoghi.

 

Dove mangiare

– Prato gaio a Montecalvo Versiggia (www.ristorantepratogaio.it): ambiente caldo e accogliente, sapori tipici oltrepadani e una carta di soli vini dell’Oltrepò Pavese. Il ristorante propone anche serate di degustazione delle vecchie annate.

– La verde sosta a Montecalvo Versiggia (www.laverdesosta.it): il posto adatto per una sosta breve o prolungata nel verde delle colline. Cucina tradizionale con ingredienti di stagione, pasta e pane fatti in casa.

– Trattoria Quaglini a Borgo Priolo (www.trattoriaquaglini.it): immerso nell’Oltrepò, è un luogo adatto per una cena informale, nelle serate più calde è possibile anche cenare all’aperto.

– Trattoria Ressi a Pavia (www.ristorantetrattoriaressi.it): nascosto nel centro della città, è un ristorante a gestione familiare. Cristina ai fornelli e Marco in sala trasmettono ai clienti la passione per la buona cucina e il buon bere.

– Infernot a Pavia (http://infernot.org): wine bar dove Manlio, che ha un passato come pubblicitario, oggi propone una vasta scelta di vini mai banali. Ottimo per un aperitivo nel centro storico.

 

Dove dormire

Bagarellum, un monolocale in agriturismo: www.bagarellum.it

Le stanze del Cardinale, B&B nel centro di Pavia: www.lestanzedelcardinale.com

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© Riproduzione riservata - 20/03/2016

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