Scienze Scienze Riccardo Oldani

“Minibocche” per scoprire i difetti in cantina

“Minibocche” per scoprire i difetti in cantina

Nuovi sensori nanotecnologici, che usano come rilevatori proteine della saliva umana, sono in grado di capire se, già durante le prime fasi dell’affinamento, un vino è astringente, cioè produce quel senso di secchezza della lingua e del palato determinato da un eccesso di tannini e di polifenoli.

ASSAGGI NANOTECNOLOGICI – I sensori sono stati sviluppati dall’Università di Aarhus in Danimarca, per dare ai produttori uno strumento efficace nel controllo della produzione, utile per scegliere le adeguate contromisure, in presenza di difetti. I nanosensori, che funzionano come vere e proprie “minibocche”, hanno però anche un’utilità scientifica, perché possono aiutarci a capire meglio i meccanismi che producono la sensazione di astringenza nella nostra bocca.

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© Riproduzione riservata - 26/02/2015

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