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Il Grillo di Mozia in 28 variazioni

1 Luglio 2016 Elena Erlicher
Il Grillo di Mozia ha due genitori (è un incrocio tra Catarratto e Zibibbo nato quasi 150 anni fa) e due biotipi (“A” da cui nascono bianchi più freschi e simili al Sauvignon blanc e “B” più adatto a dar vita a vini strutturati). Noi ne abbiamo assaggiate 28 diverse espressioni in purezza da 25 Cantine a "Il giorno che il Grillo", il 25 giugno, sull’isola di Mozia di fronte a Marsala (Trapani) e organizzato dal Consorzio di Tutela Sicilia Doc.

Incrocio tra Catarratto e Zibibbo

«L’atto di nascita del Grillo», ricorda Giacomo Ansaldi, enologo del Vivaio governativo Paulsen, durante il convegno “Il Grillo, origini ed espressioni territoriali” che ha preceduto la degustazione, «porta la data del 1874 ed è riportato nei documenti di Antonino Mendola, agronomo e ampelografo, che diede vita a questa varietà “per ottenere un ibrido colle virtù miste dell’uno e dell’altro progenitore, per poter fabbricare un Marsala più aromatico”. Anche per questo l’isola di Mozia ci è parsa il luogo ideale per ambientare la prima edizione della manifestazione». Proprio qui, inoltre, Tasca d’Almerita ha impiantato 11 ettari a Grillo, di cui 6 già in produzione.

Una produzione in crescita

«È solo negli ultimi 10 anni», dice Antonio Rallo di Donnafugata, intervenuto qui in qualità di presidente del Consorzio, «che i produttori siciliani hanno riscoperto la varietà e la vinificano anche in purezza con risultati molto interessanti. Siamo passati dai 2.300 ettari allevati a Grillo del 2004 ai 6.500 del 2014, per una produzione di 13 milioni di bottiglie (Grillo 100%) all’anno». Alcuni Grillo hanno evidenziato note più “tioliche”, altri più “terpeniche”: è questa la distinzione organolettica sottolineata dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano. Alla prima categoria appartengono i vini più fini e delicati, equilibrati con i caratteristici aromi fruttati e floreali della varietà, in questo caso frutta tropicale, agrumi e ginestra. Alla seconda quelli con una maggior complessità olfattiva, che evidenziano, oltre alle note tipiche floreali, anche quelle mentolate e balsamiche.

Grillo di Mozia: i 28 degustati

Alcesti - Edesia 2015 Alessandro di Camporeale - Vigna di Mandranova 2015 Baglio Aimone - Argalia Baglio Cristo di Campobello - Lalùci 2015 Baglio di Pianetto - Timeo 2015 Cantine Birgi - Trisole 2015 Cantine Europa - Eughenes 2015 Cantine Colomba Bianca - Kore 2015 Cantine Paolini - Gurgò, Sicilien Cantine Petrosino - Vignammuri Cantine Rallo - Bianco Maggiore 2015, Lacuba 2014 Cantine Settesoli - Costadune 2015 Caruso&Minini - Timpune 2015 Cusumano - Shamaris 2015 Cva Canicattì - Fileno 2015 Donnafugata - Sur Sur 2015 Feudo Arancio - Feudo Arancio Grillo 2015 Feudo Principi di Butera - Feudo Principi di Butera Grillo 2015 Firriato - Altavilla Fondo Antico - Grillo Parlante Gorghi Tondi - Kheirè Masseria del Feudo - Grillo 2015 Tasca d’Almerita - Cavallo delle Fate 2015, Mozia 2015 Tenuta Rapitalà - Tenuta Rapitalà Grillo Valle dell’Acate - Zagra 2015

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