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Durella: un’uva autoctona per grandi Metodo Classico

23 Luglio 2018 Roger Sesto

L’uva Durella è una varietà indigena dei Monti Lessini, tra Verona e Vicenza. Ha grappolo medio, corto e tozzo, alato e abbastanza compatto. L’acino presenta una buccia quasi coriacea, molto tannico-pruinosa, da giallo-verdolina a dorata. Il periodo di raccolta è medio-tardivo. Il suolo ideale per questo vitigno è vulcanico; pertanto le uve vengono a beneficiare delle proprietà minerali di questi terreni, che contribuiscono ad arricchire la loro naturale acidità. Una sapida freschezza e una struttura che rendono perfetta questa varietà per la produzione di spumanti Metodo Classico, capaci di reggere lunghi periodi di sosta sur lies.

Nonno Guerrino (Fongaro) il primo a vinificarla spumante

Brillante interprete della Durella è l’azienda Fongaro di Roncà (Verona). Racconta Matteo Fongaro: «Il progetto di una bollicina Metodo Classico a base di questa varietà nasce 40 anni fa. Nonno Guerrino – spinto dal desiderio di proporre qualcosa di innovativo e dopo aver vissuto per anni in Franciacorta – raggiunta la pensione decide di tornare in Lessinia, acquista alcune vigne di Durella e inizia a mettere a punto il suo spumante, non senza subire pressioni, poiché fino ad allora si erano prodotte solo versioni ferme, di non grande spessore. Ma la scelta, sebbene azzardata, di produrre solo spumanti Metodo Classico si è rivelata poi vincente. L’unico problema è  lavorare sulla comunicazione, perché si tratta di prodotti di nicchia, provenienti da un’area poco conosciuta, che vanno adeguatamente promossi a livello di immagine».

 

Guerrino Fongaro con i nipoti Alessandro (a sinistra) e Matteo (a destra)

 

Morbido e cremoso il Pas Dosé

Etichetta di punta di casa Fongaro è lo Spumante Riserva Pas Dosé Metodo Classico Lessini Durello Doc, capace di esaltare al massimo i tratti varietali del vitigno di origine. Matura sui propri lieviti per non meno di 60 mesi. Dopo la sboccatura non segue alcuna aggiunta di liqueur d’expedition, ma solo di vino-base per il rabbocco della bottiglia. Questo nettare si esprime attraverso una veste paglierino-intensa e dorato, con naso ampio e armonico di frutta tropicale matura, pasticceria e spezie morbide. In bocca è cremoso, strutturato, morbido ma al tempo stesso decisamente acido e sapido-minerale.

Per conoscere gli altri autoctoni del Veneto clicca qui

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