In Italia In Italia Jessica Bordoni

Croatina da riscoprire in 4 vini tra Piemonte e Oltrepò

Croatina da riscoprire in 4 vini tra Piemonte e Oltrepò

Che cosa hanno in comune l’Amarone della Valpolicella, il Gutturnio, l’Oltrepò Pavese Doc, ma anche numerosi vini a denominazione del Piemonte, come Colli Tortonesi, Bramaterra e Coste della Sesia? Apparentemente quasi nulla, eppure un’uva sì. In tutti i disciplinari di produzione, infatti, è previsto l’uso della Croatina, antica varietà a bacca rossa ancora oggi purtroppo piuttosto sottovalutata.

La Croatina in degustazione all’Erba Brusca

Lo scorso 23 marzo l’Erba Brusca, tra i ristoranti più apprezzati del panorama milanese, ha voluto dedicare una serata alle potenzialità della Croatina. Per l’occasione, la chef Alice Delcourt ha ideato uno speciale menu in abbinamento ad alcuni vini-simbolo a base di Croatina dell’Oltrepò Pavese e del Piemonte. Come spiega il patron Danilo Ingannamorte: «L’idea è nata durante un recente viaggio in Oltrepò Pavese. Sono andato a trovare l’amico produttore Andrea Picchioni e abbiamo iniziato a parlare delle grandi capacità espressive e di invecchiamento di quest’uva». Da qui la scelta di organizzare un appuntamento enogastronomico coinvolgendo anche altri “paladini della Croatina” del calibro di Walter Massa dei Vigneti Massa, Gian Maria Vercesi dell’azienda Vercesi del Castellazzo e Giampi Renolfi di Le Piane.

 

 

Un potenziale ancora inespresso

Il titolo della serata, “La Croatina la trionferà”, così come il sottotitolo “Quattro produttori e una sola uva”, sottolinea il grande impegno di rivalutazione da parte dei vignaioli presenti. Walter Massa, già pioniere del vitigno Timorasso, oggi legato al nome Derthona, sottolinea come: «La Croatina non ha mai goduto di fama, anzi. Eppure c’è sempre stata nei nostri vigneti, rivelandosi una grande risorsa anche nei momenti e nelle annate più difficili. Bisogna anche dire che il 95% dei produttori non lavora quest’uva con la serietà con cui dovrebbe, rilegandola ad un ruolo marginale. Sono perfettamente d’accordo con ciò che ha detto il professor Mario Fregoni ormai oltre un decennio fa: la Croatina è il Syrah italiano».

 

Plin di ricotta e erbe spontanee, consommé aromatico di manzo

 

Carta d’identità della Croatina

Tra le caratteristiche del vitigno, c’è indubbiamente il forte legame con il terroir. La Croatina infatti “marca” il territorio esprimendosi con stili e caratteristiche assai diverse in base alle condizioni pedoclimatiche del luogo in cui cresce. La pianta ha foglia media o medio piccola, con grappolo piuttosto grande e compatto e acino di medie dimensioni dalla buccia spessa. La ricchezza di polifenoli ne fa un vino dal tannino evidente, che va quindi ingentilito affinché non risulti troppo aggressivo.

L’incontro tra campagna e città

L’Erba Brusca si trova al civico 286 di Alzaia Naviglio Pavese, al confine fra la campagna e la città, dove in passato c’erano i prati di acetosella o erba brusca, da cui il nome dell’insegna. Oltre alle sale interne, il locale possiede un dehors che dà sull’orto di proprietà e su un piccolo e accogliente giardino. Le materie prime utilizzate per la preparazione dei piatti sono il frutto di un’attenta selezione, con prodotti di filiera corta e chilometro zero.

 

Alice Delcourt, chef de L’Erba Brusca

 

Il menu di Alice Delcourt

Per accompagnare i vini a base Croatina, la chef Alice Delcourt ha preparato un Tataki di manzo, puntarelle e maionese al limone sottosale, seguito da Plin di ricotta e erbe spontanee, consommé aromatico di manzo. Poi Bollito e le sue salse, crema di patate e un dolce di Pera, castagna e dragoncello. Per la carne è stato scelto il manzo di razza Highlands scozzese allevata allo stato brado dell’azienda Castello di Faraneto di Marco Ferreri, in Val Trebbia.

Quattro esempi di Croatina da assaggiare

Ecco le tasting notes dei vini degustati nel corso della serata, accompagnati da una breve descrizione dell’azienda produttrice.

 

 

Azienda Agricola Andrea Picchioni

Fondata nel 1988 da Andrea Picchioni, la Cantina si trova a Canneto Pavese, nell’Oltrepò orientale, e si estende per circa 10 ettari vitati. I suoli sono sciolti, a tratti ciottolosi, e si inerpicano sulle ripide colline della Valle Solinga. La gestione del vigneto è in regime di agricoltura biologica senza diserbanti o prodotti di sintesi.

Rosso d’Asia, Provincia di Pavia Igt 2012

Uve Croatina 90% e Ughetta di Solinga 10%
Note tecniche le uve provengono da vecchie vigne abbandonate nel secolo scorso e attentamente recuperate alla fine degli anni Ottanta. Dopo la raccolta manuale e la selezione dei grappoli, si procede alla pigiatura e alla vinificazione. La macerazione si protrae per 10-15 giorni, con successiva sosta in legno per almeno 12 mesi. Si chiama Rosso d’Asia in onore della figlia di Andrea Picchioni.
Descrizione rosso rubino intenso, ha un bouquet di frutta rossa matura quasi in confettura (fragolina di bosco, mirtillo, mora), con una bella speziatura di cannella seguita da un leggero sentore di cuoio. In bocca è morbido e ben bilanciato, assai beverino nel senso positivo del termine.

 

 

Vercesi del Castellazzo

La storica azienda si trova sulle prime colline dell’Oltrepò Pavese, nel comune di Montù Beccaria, in un maniero medievale di proprietà della famiglia Vercesi dall’inizio dell’Ottocento. I vigneti si estendono per 18 ettari esposti a sud con terreni di argille marnose. Vercesi del Castellazzo produce vini naturali e aderisce all’associazione VinNatur.

Fatila, Oltrepò Pavese Bonarda Doc 2011

Uve Croatina 100%
Note tecniche le uve sono raccolte a mano leggermente surmature e vengono vinificate con lieviti autoctoni, senza aggiunta di solforosa. La fermentazione, con macerazione fino a tre settimane, si svolge in barrique perlopiù di II e III passaggio, dove il vino resta per 12 mesi. La chiarifica avviene solo con bianco d’uovo fresco, per poi essere travasato e imbottigliato senza filtrazione.
Descrizione rosso rubino profondo con riflessi porpora. Al naso si distinguono note di confettura di frutti di bosco, prugna, marasca, poi un’intrigante speziatura di pepe nero e un accenno minerale. In bocca è ricco, concentrato, con tannini in evidenza ma già bene integrati. 

 

 

Le Piane

Il progetto vinicolo Le Piane prende forma agli inizi degli anni Novanta a Boca, tra le colline novaresi, quando lo svizzero Christoph Künzli con l’enologo e amico Alexander Trolf, si innamorano di questo angolo di Piemonte e decidono di acquistare il primo vigneto. Oggi l’azienda possiede otto ettari tra vigne vecchie e nuovi impianti che crescono protetti dal clima mite delle Prealpi su terreni porfidi di origine vulcanica, ghiaiosi in superficie. Il Boca Doc Le Piane, a base Nebbiolo con un saldo di Vespolina, è considerato uno dei più grandi rossi piemontesi italiani.

Le Piane – Piane, Colline Novaresi Doc 2011

Uve Croatina 90%, Vespolina, Nebbiolo e altre uve autoctone 10%
Note tecniche
le uve provengono da un’attenta selezione dei vecchi vigneti aziendali fino ai 100 anni d’età, situati nel comune di Boca e Prato Sesia tra i 450 e i 500 metri. La forma di allevamento è il vecchio sistema Maggiorina, con una resa per ettaro di solo 40 quintali. La fermentazione avviene in un tino aperto di legno da 25 ettolitri e tini di acciaio inox aperti da 20 ettolitri. A seguire, 12 mesi in tonneau nuove e usate e 12 mesi in botte di rovere di Slavonia di 20-28 ettolitri.
Descrizione
rosso rubino intenso. Il ricco bouquet si apre con sentori di marasca, prugna, mora, poi spezie dolci, liquirizia e tabacco. In bocca è pieno, fresco, sapido, con tannini avvolgenti e levigati dalla permanenza del vino in legno. Piacevole finale, elegantemente persistente.

 

 

Vigneti Massa

Walter Massa non ha bisogno di molte presentazioni. Negli anni questo vigneron controcorrente e appassionato è diventato il portavoce della viticoltura dei Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria. Il suo nome è associato in particolare al vitigno autoctono Timorasso, che per primo ha recuperato contribuendo alla sua affermazione in Italia e all’estero. I circa 23 ettari di vigna si trovano a Monleale, intorno ai 300 metri di altezza.

Pertichetta, Colli Tortonesi Doc 2007

Uve Croatina 100%
Note tecniche
questa Croatina in purezza è il frutto di una fermentazione spontanea in acciaio, a cui segue un affinamento di 12 mesi in legno di varie tipologie e dimensioni e una sosta di almeno 24 mesi in bottiglia.
Descrizione di colore rosso rubino intenso tendente al granato, offre un ampio naso di frutta rossa matura, con piacevoli note balsamiche, tabacco e sentori di humus. In bocca è insieme potente ed elegante, con una trama tannica ancora evidente, così come la freschezza. Un vino di notevole personalità, che ha davanti a sé ancora molti anni.

Le altre vecchie annate in assaggio

La serata è proseguita con le annate più vecchie, che sottolineano il potenziale di invecchiamento della Croatina. Il Rosso d’Asia 2008 di Andrea Picchioni colpisce per la sua ricchezza aromatica, mentre il Pertichetta, Colli Tortonesi 2001 di Walter Massa regala note terziarie di grande complessità e il Fatila, Oltrepò Pavese Bonarda Doc 2000 appare morbido, con tannini finissimi e avvolgenti.

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© Riproduzione riservata - 26/04/2017

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