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Sauvignon truccato: il caso è chiuso

Sauvignon truccato: il caso è chiuso

Dopo due anni, l’affaire Sauvignon è ufficialmente giunto al termine. La sentenza emessa dal gip Andrea Comez il 17 ottobre è di “Frode in esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine”: il processo si è concluso subito dopo la chiusura delle indagini, con 41 patteggiamenti per 31 persone fisiche e 10 aziende. L’unica pena detentiva (sospesa per condizionale) è per il consulente enologo Ramon Persello.

Caso Sauvignon: le accuse a Ramon Persello

Persello è accusato in prima persona di aver “migliorato” le prestazioni olfattive dei Sauvignon di molte Cantine friulane con additivi innocui per la salute, ma proibiti dalla legge e dal disciplinare della denominazione. Una vicenda che risale all’agosto 2015, quando una serie di perquisizioni dei Carabinieri del Nas di Udine hanno dato il via alle indagini. “Oltre a porre termine a un fenomeno illecito, per quanto non nocivo per la salute dei consumatori, il patteggiamento si è risolto in una forma di tutela e garanzia per un settore economico di primaria rilevanza per la Regione”, ha dichiarato Antonio De Nicolo, Procuratore di Udine.

Le aziende coinvolte

Il patteggiamento non va identificato con un’ammissione di colpa, riporta la stampa locale, bensì come la volontà di trovare “una via d’uscita a un processo altrimenti lungo, faticoso e dispendioso”.

Oltre alla condanna (sospesa) a 6 mesi di reclusione per Persello, hanno chiesto il patteggiamento con pene pecuniarie (comprese tra 3.750 e 10.000 euro): Roberto Snidarcig (residente a Dolegna), Valerio Marinig (Cividale), Paolo Rodaro (Cividale), Pierpaolo Pecorari (San Lorenzo), Anna Muzzolini (Cividale), Roberto Folla (Fiumicello), Luca Caporale (Cividale), Federico Stefano Stanig (Prepotto), Andrea Visintin (Cormons), Cristian Ballaminut (Terzo d’Aquileia), Cristian Specogna (Corno di Rosazzo), Gianni Sgubin (Dolegna), Claudio Buiatti (Buttrio), Stefano Traverso (Prepotto), Romeo Rossi (Dolegna), Maurizio Arzenton (originario di Montagnana e residente ad Attimis), Stefano Bernardis (Dolegna), Bruno Bertossi (Faedis), Nicola Bodigoi (Prepotto), Franco Clementin (Terzo d’Aquileia), Giovanni Foffani (Trivignano), Paolo Giavitto (Faedis), Andrea Magnan (Corno di Rosazzo), Mitja Miklus (San Floriano), Franco Pizzulin (Prepotto), Oliviero Visintini (Corno di Rosazzo), Paolo Cernetig (Premariacco), Andrea Iacuzzi (Torreano), Roberto Fornasir (Cervignano), Patrick Sturm (Cormons).

Le 10 aziende coinvolte in virtù della legge 231 (che estende la responsabilità penale alle società, in aggiunta a quella personale dei loro amministratori) sono: Roberto Snidarcig (Dolegna), dei Fratelli Stanig di Francesco e Federico Stanig (Prepotto), Magnas di Visintin Andrea e Luciano (Cormons), Leonardo Specogna (Corno di Rosazzo), Ferruccio Sgubin (Dolegna), Ronchi Ro di Qualizza Carolina Sonia (Dolegna), Paolo Giavitto (Faedis), Draga di Milano Miklus (San Floriano), Andrea Visintini di Oliviero, Cinzia e Palmira Visinitini (Corno di Rosazzo), Sandro e Andrea Iacuzzi (Torreano).

 

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© Riproduzione riservata - 20/10/2017

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