In Italia In Italia Jessica Bordoni

Aurea Gran Rosé, novità simbolo di Tenuta Ammiraglia

Aurea Gran Rosé, novità simbolo di Tenuta Ammiraglia

Gli opposti si attraggono, in amore come nel vino. E proprio dall’unione di due uve diametralmente opposte come il Syrah e il Vermentino è nato Aurea Gran Rosé. Un rosato di eccezionale eleganza, vendemmiato da un team di sole donne e prodotto dalla Tenuta Ammiraglia.

Aurea Gran Rosé non è una semplice new entry destinata ad ampliare la gamma aziendale, ma un nuovo vino destinato a diventare il simbolo della Tenuta Ammiraglia, la proprietà di MarchesiFrescobaldi progettata dall’archistar Pietro Sartogo nel cuore della Maremma. La Cantina ha deciso di puntare sul rosato dopo un lungo lavoro di ricerca dell’eccellenza in vigna e in cantina a partire dal vitigno Syrah.

L’anima femminile della Maremma

«L’idea è nata una mattina, guardando l’alba tra i vigneti della Tenuta Ammiraglia», spiega il presidente Lamberto Frescobaldi. «I tenui raggi del sole che illuminavano le coste della Maremma ispirarono Aurea Gran Rosé, connubio perfetto tra mare e vigneti, eleganza e armonia della natura. Suadente e morbido, esprime l’anima femminile e fiera della Maremma, un grande vino destinato a scrivere un nuovo capitolo nella storia del rosé, da intendersi come tipologia di grande valore, che non si deve aver paura di mettere in cantina e per cui vale la pena di spendere».

Il ruolo del mare nei rosati

Gli fa eco l’enologo Niccolò d’Afflitto, che precisa: «I rosati sono sempre stati considerati vini secondari. Poi finalmente si è cominciato a legarli alla territorialità. La vicinanza al mare gioca un ruolo fondamentale in quanto mitiga le temperature estive, si pensi alla Provenza, alla Puglia, a Bardolino, dove non c’è il mare ma il lago. Noi siamo in Maremma, che già nel nome sottolinea la stretta relazione con il Mar Tirreno, quindi tutto torna».

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Lamberto Frescobaldi durante le presentazione di Aurea Gran Rosé

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Un approccio unico in vigna

Il Syrah rappresenta la parte preponderante dell’uvaggio, con l’aggiunta di Vermentino (che ha un’azione stabilizzante e riduce l’evoluzione del colore) e un tocco di vin de Reserve, sempre a base Syrah. La varietà principe è stata allevata come se fosse un’uva bianca, con una produzione leggermente maggiore per mantenere l’acidità e tralci a v in modo che i grappoli non vedano mai il sole. Da rimarcare anche l’utilizzo di due diversi cloni, con tempi di maturazione leggermente diversi (una settimana di distanza).

Vinificazione e affinamento

Dopo la raccolta manuale, rigorosamente alle prime luci dell’alba, le uve vengono trasportate rapidamente in cantina dove comincia la pigiatura soffice con i grappoli caricati per intero e in assenza di ossigeno nella pressa. Segue una rigorosa selezione dei mosti e la successiva decantazione per almeno 12 ore. La fermentazione avviene a 16 °C in tonneau di rovere francese da 600 litri di media tostatura per il 20% nuovi, protraendosi per 8 mesi. Si procede quindi all’assemblaggio delle due varietà, con l’aggiunta di una piccola quantità di vin de Reserve di Syrah vinificato in bianco della vendemmia precedente. L’affinamento in barrique è di almeno 20 mesi, a cui seguono un’ulteriore sosta sulle fecce fini per 8 mesi e 6 mesi in bottiglia.

Aurea Gran Rosé nel calice

Intenso e armonico Il progetto Aurea Gran Rosé parte ufficialmente con l’annata 2017 (la 2016 è stata prodotta ma non messa in commercio). Nel calice il colore è rosa tenue con nuance brillanti e dorate: ricorda la limpidezza del cielo mattutino durante l’aurora. Il bouquet intenso e raffinato si articola su note di frutta fresca: pesca bianca, litchi, fragolina di bosco. In bocca grande equilibrio tra struttura ed eleganza, morbidezza e acidità. Ampiezza e persistenza per un rosato fortemente identificabile con il proprio territorio. Da bere in tutte le stagioni e nelle grandi occasioni.

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© Riproduzione riservata - 10/06/2019

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