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Weekend a Matelica, per scoprire l’altra faccia del Verdicchio

21 Febbraio 2016 Anita Franzon
Piccoli borghi e aree agricole intervallate da grandi fabbriche: nelle Marche passato e modernità non si sono mai realmente amalgamati. Ed è nella marca più profonda, quella collinare e lontana dalla costa che "la vitivinicoltura riflette fatalmente il carattere duplice della regione: arcaico, chiuso, rusticamente raffinatissimo, ma anche, e forse per questo, come per contraccolpo o compenso, esposta, più di ogni altra regione, agli squilibri di una modernità inconsulta ed esagerata. In nessun altro luogo d'Italia, ho forse visto altrettanta gente, e case, e cantine, così immobili nel tempo: in nessuno ho gustato vini così genuini e squisiti", scrive Mario Soldati durante il suo viaggio alla ricerca dei vini genuini. Mentre nella zona dei Castelli di Jesi questo divario si è col tempo ridotto, bisogna procedere ancor più verso l'interno, verso la faccia più remota e forse per questo ancora più genuina del Verdicchio: la zona di Matelica. È qui che il Verdicchio conserva le sfumature più territoriali.

Carattere e complessità del Verdicchio di Matelica

Il Verdicchio di Matelica si distingue per i profumi estremamente complessi e un carattere forte e vellutato allo stesso tempo, perché proveniente da un'area più ristretta e caratterizzata da un clima continentale, protetta dai rilievi appenninici a ovest e dalle colline che la separano dalle influenze marine a est. Vino a Denominazione di Origine Controllata dal 1967, la qualità del Verdicchio di Matelica è cresciuta molto negli ultimi anni, ottenendo la Docg per la tipologia Riserva nel 2010. Rimangono, però, ancora molte le cantine “casalinghe”, i contadini che producono una piccolissima quantità di vino per uso personale.

Città e Cantine da visitare in un weekend a Matelica

La zona di produzione comprende pochissimi comuni tra cui la stessa Matelica e la capitale della norcineria marchigiana: Fabriano. Se, infatti, il Verdicchio è molto indicato per accompagnare piatti di pesce, è altrettanto interessante provarlo con i salumi, ancor meglio se nella versione spumantizzata, tradizione dimenticata nel tempo, ma oggi ripresa da alcuni produttori con ottimi risultati.

Perdersi in vigna da Belisario

Le Cantine Belisario sono le più grandi produtttrici di Verdicchio di Matelica per un totale di 300 ettari vitati (il foto, i vigneti) tutti coltivati direttamente e nell'arco di pochi chilometri. I vigneti sono infatti concentrati nell'Alta Valle Esina. L'etichetta Cambrugiano, prodotta dal 1988, è stata il primo Verdicchio nella versione “Riserva”.

Bisci, il Verdicchio che sa invecchiare

Dei 105 ettari dell'Azienda Agricola Bisci, 20 sono coltivati a vigneto e, di questi, ben 14 ettari sono dedicati al Verdicchio di Matelica. La versione Riserva Senex viene prodotta solo nelle annate migliori e dimostra quanto questo vino abbia grandi potenzialità di invecchiamento.

Da ColleStefano anche Rosato e Metodo Classico

ColleStefano è un'azienda vitivinicola a conduzione biologica guidata da Fabio Marchionni, appassionato vignaiolo. È lui a ricoprire tutti i ruoli in vigna e nella cantina che si trova a Rustano di Castelraimondo (MC). Piccola la produzione e appena tre le etichette: il Verdicchio di Matelica ColleStefano, il Marche Rosato ottenuto dalla vinificazione in bianco di Sangiovese e Cabernet Sauvignon e la piccola perla spumeggiante: il metodo classico dalle uve di Verdicchio provenienti dai vigneti più freddi e raccolte in anticipo di maturazione.

A pochi chilometri da Matelica: La Monacesca

Per raggiungere la Fattoria La Monacesca, il cui nome deriva da un piccolo insediamento di monaci benedettini che vi costruirono una chiesa e un convento che oggi fanno parte del nucleo aziendale, bisogna salire leggermente in campagna, a pochi chilometri dal centro abitato di Matelica. Dai vigneti si riesce a cogliere la conformazione del territorio e respirare l'aria e la terra che si ritrovano tutte in un bicchiere di Mirum, il vino simbolo dell'azienda. In ognuna delle cantine citate, visita e degustazione sono possibili su prenotazione.

Gli indirizzi giusti

Dove mangiare: Da Lucignolo, nel centro storico di Fabriano, (0732.62.82.27): qui la cucina è rustica ed elegante, tradizionale e moderna allo stesso tempo. Il posto giusto per un piatto di salumi. Il Marchese del Grillo, a pochi chilometri da Fabriano (www.marchesedelgrillo.com): ristorante (ma anche hotel) situato in una dimora storica che appartenne davvero al Marchese Onofrio del Grillo e dove Alberto Sordi recitò in alcune scene del celebre film. Da Maria, Pierosara (www.ristorantemaria.com): trattoria casereccia sopra le Grotte di Frasassi e con vista panoramica sull'Alta valle dell'Esino, non si possono perdere le pappardelle al ragù cinghiale. Il Colle del Sole, Matelica (www.ilcolledelsole.it): è un agriturismo molto amato anche dai matelicesi dove gustare prodotti a chilometro zero ed, eventualmente, concedersi anche una sosta rilassante dopo cena in una delle camere in stile rustico. Dove dormire: Il Colle del Sole, Matelica (www.ilcolledelsole.it) Residenza La Ceramica, Matelica (www.residenzalaceramica.com)

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