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Vitevis presenta i risultati del suo percorso di sostenibilità

Vitevis presenta i risultati del suo percorso di sostenibilità

Durante l’incontro Vini buoni per la terra, la società cooperativa veneta ha fatto il punto sul suo impegno green, che include anche il Progetto Grigio per minimizzare gli sprechi legati all’irrigazione. Alla tavola rotonda hanno partecipato numerosi esponenti del settore enogastronomico, tra cui il fondatore di Slow food Carlo Petrini.

Vitevis, società cooperativa che riunisce oltre 1.350 viticoltori e quattro aziende nelle provincie di Verona, Vicenza e Venezia (Cantina di Gambellara, Cantina Colli Vicentini, Valleogra e Cantina Castelnuovo del Garda), ha presentato i risultati ottenuti grazie a una serie di iniziative finalizzate alla sostenibilità.
L’annuncio è avvenuto durante Vini buoni per la terra, evento organizzato dalla cooperativa, che si è svolto lo scorso 11 ottobre al Teatro Comunale di Vicenza. Gli interventi della tavola rotonda moderata da Fabio Piccoli, direttore di Wine Meridian, hanno fornito un quadro pluridisciplinare sul tema della sostenibilità in cui inserire i risultati ottenuti da Vitevis, illustrati da Silvano Nicolato, presidente di Vitevis, e Alberto Marchisio, direttore.

Sostenibilità per Vitevis significa consapevolezza e partecipazione

Il presidente Nicolato ha aperto l’incontro chiarendo la visione della cooperativa sulla sostenibilità. Partecipazione dei soci e consapevolezza del limite delle risorse naturali sono state alla base dei loro progetti: «Abbiamo raccolto e analizzato molti dati, coinvolgendo qualche migliaio di persone sui nostri progetti. La loro collaborazione è stata fondamentale e preziosa. Il modello viticolo che stiamo perseguendo vuole lasciare una impronta poco invasiva, arricchendo il territorio e garantendo lavoro e prospettive a tante famiglie».

I traguardi raggiunti

Sono diverse le certificazioni ambientali raggiunte da Vitevis nel 2022, spiega Alberto Marchisio. I criteri per il bollino SQNPI sono stati superati da 202 aziende associate, per un totale di 1.400 ettari (pari al 50% dei 2.800 complessivi) che si aggiungono a quelli già condotti secondo l’agricoltura biologica. Entrano nel portfolio della cooperativa anche Equalitas e la certificazione ISO 14064-2:2018, a garanzia dell’impegno nel monitoraggio e nella riduzione delle emissioni di gas effetto serra.

I progetti per la riduzione del consumo di acqua ed energia

Dopo la siccità degli scorsi mesi, il problema della disponibilità d’acqua non si è mai mostrato con più criticità. Proprio per ottimizzarne l’utilizzo durante l’irrigazione, Vitevis ha avviato il Progetto Grigio, a cui hanno aderito 42 aziende su 110 ettari: «L’obiettivo futuro è quello di arrivare a indicare ai nostri soci qual è il momento giusto per irrigare in modo da ottimizzare e abbassare collettivamente i consumi di acqua» dichiara Marchisio. Sempre in un’ottica di riduzione dei consumi, la società ha destinato diversi investimenti per interventi finalizzati al risparmio energetico: dalla sostituzione dei veicoli aziendali con mezzi elettrici all’ammodernamento dei macchinari di produzione.

Per una visione d’insieme sulla sostenibilità

Il caso di Vitevis guadagna interesse se inserito nel contesto più ampio fornito dagli altri interventi. Per quanto riguarda la comunicazione sulla sostenibilità, sono intervenuti Giulio Somma, direttore responsabile del Corriere Vinicolo, e Rossella Sobrero, presidente di Koinètica. Entrambi hanno messo in guardia dalla superficialità con cui viene spesso utilizzata la parola sostenibilità in ambito comunicativo. Somma ha parlato della sovra-informazione che avviene sui temi ambientali, di uno «tsunami comunicativo» che deve portare noi giornalisti ad «avere il coraggio di selezionare le notizie che devono basarsi su impegni concreti, investimenti, progetti con obiettivi attesi e risultati misurabili. Senza questi requisiti ritengo non si tratti di notizie ma di greenwashing».

Lo storytelling non deve essere più importante dello storydoing

Dall’altra parte, anche la comunicazione aziendale spesso utilizza in maniera strategica i temi green: «Va bene lo storytelling, ma non deve essere più importante dello storydoing. La sostenibilità non è un jolly da giocarsi, la sostenibilità deve mutare il comportamento dell’azienda» afferma Sobrero. Poi prosegue a proposito degli strumenti comunicativi: «vanno utilizzati in maniera integrata, io credo molto nei report di sostenibilità, quelli che mi convincono maggiormente riportano in fondo gli obiettivi che l’azienda non è ancora riuscita a raggiungere. Lo ritengo un forte segnale di trasparenza».

Le imprese del settore vino devono soddisfare 3 requisiti

Interessante, in chiusura, l’intervento di Carlo Petrini, fondatore di Slow food. Il tema della sostenibilità, dovrà essere affrontato dai produttori dal punto vista strategico sul lungo periodo, prima che etico: «Un’impresa che opera nella produzione enologica deve essere in grado di implementare tre elementi principali, il primo riguarda il governo del limite”, fino ad un certo limite la produzione si sviluppa in armonia con l’ambiente ed il territorio, oltre ad un certo limite le problematiche aumentano in maniera esponenziale».
Il secondo elemento è il mantenimento ed il rafforzamento della biodiversità. «Nelle mie Langhe piemontesi la vite conviveva con i cereali, con superfici boschive. Oggi vedo solo vigneti, questa è una perdita di biodiversità che nel lungo periodo il territorio pagherà e lo pagherà anche la produzione. Questa biodiversità portava protezione anche ai vigneti, non si tratta di scelte etiche ma strategiche sul lungo periodo. Il terzo aspetto è che un produttore enologico deve avere molto rispetto per il territorio e le popolazioni che lo abitano. Nei borghi dove si sviluppa la viticoltura non esistono solo cittadini dediti alla viticoltura, ci sono altre comunità. Se la viticoltura copre tutti gli spazi, se il turismo del vino diventa invasivo avremo una sofferenza da parte di chi non opera nel settore, molti borghi stanno perdendo la propria socialità».

Foto di apertura © Vitevis

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© Riproduzione riservata - 24/10/2022

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