In Italia

In Italia

Vini di Montagna (7): la Valtellina – sottozona Inferno

15 Luglio 2024 Massimo Zanichelli
Vini di Montagna (7): la Valtellina – sottozona Inferno
© Massimo Zanichelli, elaborazione grafica foto di apertura © V. Fovi

Il viaggio alla scoperta della produzione eroica valtellinese (dopo le tappe a Maroggia, Sassella e Grumello) ci conduce all’Inferno. Così si chiama la sottozona più calda dell’intero comprensorio, da cui nascono i vini più corposi e colorati. Un fazzoletto di 55 ettari vitati e tante storie di famiglia e di passione da raccontare

“Pochi vini italiani possono stare a paragone di una vecchia bottiglia di vino valtellinese chiamato Inferno, un vino secco, spiritoso, amarognolo, che contiene la roccia e il bosco”. Così scriveva Guido Piovene in Viaggio in Italia. La notorietà di questa sottozona non è pari alla sua estensione vitata, circoscritta a 55 ettari che dal torrente Davaglione arrivano al promontorio del Calvario, coinvolgendo i comuni di Montagna in Valtellina, Poggiridenti e Tresivio.

Il cuore caldo della Valtellina

A differenza di quelle del Grumello, di cui è solo apparente prolungamento, le vigne dell’Inferno sono tutte distribuite sotto la strada panoramica a quote comprese tra i 300 e i 500 metri in uno dei luoghi – come suggerisce il nome – più caldi e aridi dell’intera Valtellina: qui nascono alcuni dei suoi rossi più colorati e corposi.
La zona storica, ubicata nel comune di Poggiridenti, è compresa tra la chiesa del Carmine e il torrente Rogna. Il toponimo è attestato dal 1445: “de petia una terre vineate et sassive iacente in territorio Trixiviplani ubi dicitur ad Inferum”. È una zona assai impervia, dove le erte pendenze dei terrazzi si aggrappano lungo brevi tornanti. Il controcampo dell’Inferno è, manco a dirlo, il Paradiso (una costa punteggiata da tanti piccoli terrazzamenti con pendenze più moderate e suoli più profondi), ma poco oltre a rimarcare l’asprezza e il sacrificio dell’area c’è il Calvario, che si sviluppa attorno a un imponente sperone roccioso e prende il nome dalla chiesa costruita sulla sua sommità.

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium

Abbonati ora! €20 per un anno

ACQUISTA

Se sei già abbonato accedi.

In Italia

Tenuta Meraviglia, una ex cava ospita il nuovo investimento milionario di Alejandro Bulgheroni

Una cantina moderna e visionaria di 7.000 mq sul confine meridionale della […]

Leggi tutto

Cantine Lvnae lancia il progetto artistico dedicato a Numero Chiuso

In tutto 20 Jeroboam-sculture firmate dal designer Andrea Del Sere per celebrare […]

Leggi tutto

Il talk show di VinoVip al Forte ha acceso i riflettori sui giovani

Al centro dell’incontro tenutosi a Villa Bertelli lo scorso 9 giugno c’erano […]

Leggi tutto

Storia (e la prima verticale) del Carménère San Leonardo

Mai sino ad oggi erano state messe in fila diverse annate (due […]

Leggi tutto

Il “vino naturale”, corsi e ricorsi storici di un movimento che non sa fare sistema

Le polemiche emerse durante l’ultima edizione del Vinitaly hanno radici antiche, se […]

Leggi tutto

Dalla sala degli antenati entriamo nella galassia Frescobaldi

A Nipozzano, negli ambienti dell’affascinante castello medievale, accompagnati dai responsabili delle singole […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: ripensiamo i concetti base dei grandi bianchi italiani

Termini come longevità, esclusività, artigianalità e biodiversità, un tempo fondamentali nella definizione […]

Leggi tutto

Vini di Montagna (11): la Val di Non

Questo contenuto è riservato agli abbonati digitali e Premium Abbonati ora! €20 […]

Leggi tutto

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati