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Viaggio nel Rodano tra Syrah, Grenache e Viognier

3 Maggio 2016 Marco Pozzali
Comincia il nostro viaggio nel Rodano. Partendo da sud di Lione fino ad Avignone, la Vallée du Rhône rivela un’infinità di sfumature, dall’estrema diversità dei vitigni coltivati, agli stili di vinificazione fino nelle caratteristiche peculiari dei suoli: un’identità geografica che quasi mai corrisponde a una di luogo, di terroir. Syrah, Grenache, Mourvèdre, Cinsault, Marsanne, Roussanne, Viognier, solo per fare qualche nome, sono gli attori principali del nostro viaggio. Questo importante, maestoso, eterogeneo vigneto, come dicevamo dianzi, situato nel sud della Francia, è spesso identificato come Côtes-du-Rhône ed è composto da due settori geografici molto distinti fra loro.

A nord prevalgono Syrah e Viognier

Il vigneto settentrionale si estende su una superce di 3.291 ettari coltivati, con le appéllations Côte-Rôtie, Condrieu, Château-Grillet, Saint-Joseph, Cornas, Saint Péray, Hermitage, Crozes-Hermitage e Diois. Côte-Rôtie ovvero del Syrah, varietà per lo più coltivata sulla riva destra del Rodano. Lo stile di vinificazione, qui, è spesso fine ma intenso e soave, cifra caratterizzante il vitigno, spesso riconoscibile proprio per quei suoi fragranti richiami alla violetta.
Condrieu
Luogo dedicato in particolare al Viognier, uva di grande aromaticità che genera vini grassi e freschi, apprezzati per i loro tocchi fruttati gourmand in gioventù, oppure nuance minerali e da idrocarburi se anati anche oltre i dieci anni.
Château-Grillet
Appéllation interamente votata alla varietà Viognier, per lo più fatta maturare nel tempo e messa in commercio più tardi rispetto alla vicina Condrieu, per rivelare le potenzialità di un grande vitigno identitario. Saint-Joseph una lunga e stretta fascia si terra (si estende, infatti, per circa 80 km) sulla riva destra del Rodano da cui provengono Syrah asciutti, di corpo e di grande vigore, e bianchi piuttosto grassi da uve Marsanne (qualche volta in assemblaggio con la Roussanne).
Crozes-Hermitage
È la più grande tra le appéllations del nord e l’unica, insieme a Hermitage, sulla riva sinistra del ume: i rossi qui sono da bere per lo più giovani, alla ricerca di fragranza e croccantezza.
Hermitage
Che dire di uno dei più eccezionali cru di Francia? Il Syrah per antonomasia accordato dalle mani di grandi produttori, rivela il suo eccezionale valore nel lungo e lunghissimo periodo di affinamento. Ma anche tra i vini bianchi il concetto è lo stesso: maturazione in cantina per una compiuta e complessa pienezza aromatica.

Non c'è viaggio nel Rodano senza Orange

Il vigneto meridionale presenta invece un’unità geografica più marcata rispetto a quello settentrionale, si estende per 73.895 ettari vitati su terroir estremamente variegati e complessi, nati dalla convergenza dei depositi alluvionali del fiume Rodano e dei suoi affluenti alpini. A differenza del vigneto settentrionale, che si dipana in una stretta fascia verticale lungo il fiume, quello meridionale forma una sorta di cerchio attorno alla città di Orange. L’assortimento varietale di quest’ultimo è il più complesso di Francia.

Qui regnano rossi e rosati

Per la maggioranza i rossi e i rosé sono composti con Grenache noir, varietà di corpo e calore, dal Syrah al Mourvèdre che rinforzano l’acidità e il colore, così come dal Cinsaut ideale per i rosé e il Carignan da cui si producono per lo più cuvée d’assemblaggio, di personalità e di grande volume. Per i vini bianchi, spesso ampi e avvolgenti si utilizzano la Clairette, la Grenache blanc, la Bourboulenc, la Marsanne e la Roussanne. Il Rodano Sud ha addirittura 15 appéllations: oltre alle 2 generiche regionali che qui insistono, Côtes-du-Rhône e Côtes-du-Rhône Villages, cinque sono le più importanti: Châteauneuf-du-Pape, Gigondas, Vacqueyras, Lirac e Tavel.
  Il viaggio tra i territori del Rodano prosegue su Civiltà del bere 02/2016. Per leggere la selezione delle 10 etichette che secondo noi meritano l'assaggio acquista l’ultimo numero nel nostro shop (anche in edizione digitale) o scrivi a store@civiltadelbere.com. Buona lettura!
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