Nate nel XVIII secolo in Inghilterra per il mercato russo, queste versioni più alcoliche e robuste sono diventate un genere amato soprattutto negli Usa. Intense e complesse, fanno anche da base a ulteriori elaborazioni. La nostra selezione di tre etichette da provare
Nel 1796 il pittore Joseph Farington scrive nel suo diario: “I drank some Porter Mr. Lindoe had from Thrale’s Brewhouse. He said it was specially brewed for the Empress of Russia and would keep seven years”. Il birrificio in questione è Anchor Brewery, fondato in Park Street, a Southwark (Londra) nel 1616, acquisito da Ralph Thrale nel 1729 e diventato Barclay Perkins & Co. nel 1781, dopo che il capoimpiegato John Perkins e Robert Barclay (la famiglia dei famosi banchieri) lo acquistarono dalla vedova di Henry Thrale, figlio di Ralph. Alla fine del XVIII secolo i birrifici londinesi (non solo Barclay Perkins) erano famosi per le birre scure, in particolare per le Porter e per le Stout, termine con cui si indicava la birra più forte della gamma (stout in inglese significa robusto). Ma quelle prodotte specificamente per il mercato russo erano ancora più alcoliche.
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