Presentate le prime due etichette della nuova tenuta siciliana acquisita nel 2022 dalla famiglia veneta. Un Bianco e un Rosso Etna Doc, che nascono da uve Carricante e Nerello Mascalese coltivate sul versante nord-est ed evocano tutto il mistero e la potenza della natura vulcanica di questi luoghi
Ammura è il nuovo capitolo siciliano iniziato da Tommasi nell’enciclopedia dell’eccellenza vitivinicola italiana. Fondata all’inizio del XX secolo e acquisita nel 2022 dalla storica famiglia della Valpolicella, che ha battezzato le sue prime produzioni ad aprile di quest’anno, la Cantina è situata sulle pendici vulcaniche dell’Etna. Si trova nel comune di Linguaglossa, all’interno del Parco naturale dell’Etna, a pochi chilometri da Taormina e più precisamente nella contrada Alboretto Chiuse del Signore. Le vigne – 15 ettari in parte di proprietà e in parte in affitto dalla Tenuta Chiuse del Signore – sono disposte lungo il versante nord-est del vulcano a 570 metri sul livello del mare e disegnano un suggestivo scenario, dove il respiro della montagna si fonde con il soffio del mare.
Il fascino della muntagna
Ammura, un nome di origine araba, significa “bella, amata, affascinante” e rievoca la centralità del vulcano, a muntagna per i siciliani, nella cultura dell’isola. Questa dimensione simbolica si traduce nella prima produzione di Ammura Etna Bianco Doc, Carricante in purezza, e Ammura Etna Rosso Doc, 100% Nerello Mascalese, caratterizzati da un’identità visiva evocativa, che richiama il mistero e la potenza della natura vulcanica. Elementi come il fico d’india e il tarassaco, impressi sulle etichette, texture materiche, silhouette essenziali e colori profondi richiamano la lava, la terra scura e i contrasti cromatici di un paesaggio scolpito dal fuoco e dal vento.
ll nuovo capitolo di Tommasi
«L’Etna è una terra di fascino assoluto, un luogo dove natura e tempo si intrecciano in un equilibrio potente e irripetibile», racconta Giancarlo Tommasi, direttore tecnico di Tommasi Family Estates. «Con Ammura, abbiamo scelto di abbracciare questa energia vitale, rispettandone l’identità e trasformandola in un nuovo capitolo della nostra storia. Questa acquisizione è un tributo alla bellezza e alla complessità di uno dei territori più seducenti d’Italia, che ci permette di raccontare un’altra sfumatura dell’eccellenza vitivinicola italiana con la dedizione e il rispetto che ci contraddistinguono». Le colate laviche che nei secoli hanno attraversato il territorio di Linguaglossa raccontano l’anima potente e trasformativa dell’Etna: ogni eruzione ha modellato il paesaggio, lasciando campi lavici fossili che oggi caratterizzano la regione, arricchendo il suolo di minerali preziosi.

La sfida del suolo
La pietra cannone, tipica di questa zona, non è una roccia vulcanica qualsiasi. È il risultato di un particolare fenomeno di litificazione (il processo per il quale le rocce sedimentarie si compattano indurendosi) dei tronchi degli alberi, che si verifica quando una colata molto fluida investe e avvolge una pianta, carbonizzandone il fusto: il tronco brucia lentamente, e quando si incenerisce del tutto, la lava si è già solidificata, lasciando una cavità cilindrica, che ricorda appunto un “cannone”.
«Il suolo vulcanico è sempre una sfida particolare, continuamente rinnovato dall’attività dell’Etna, che deposita sempre nuovo materiale, lapilli e cenere lavica», prosegue Giancarlo Tommasi. Tutto questo, unito al clima continentale con forti sbalzi termici, ne fa un territorio di grande potenzialità enologica e anche «estremamente affascinante, “ammura”, per l’appunto».
Carricante fresco e profumato
Su questi suoli vulcanici di straordinaria ricchezza, e in un microclima unico, si coltivano le uve Carricante e Nerello Mascalese che danno vita ai vini di Ammura. Il Carricante, bianco iconico della viticoltura etnea, è affinato 12 mesi in contenitori d’acciaio e altrettanti in bottiglia. Si offre in tutta la sua freschezza distintiva, l’acidità vivace, la straordinaria longevità, con un profilo olfattivo che richiama agrumi, erbe mediterranee e la salinità vulcanica. Al palato si distingue per la spiccata mineralità, con un finale lungo e sapido, arricchito da eleganti note di mandorla e pietra focaia.

Nerello Mascalese, profumo di ciliegia e pepe nero
Ammura Etna Rosso Doc, 100% Nerello Mascalese, riposa 6 mesi in acciaio e 1 anno in botti di rovere da 20 ettolitri. Con la sua eleganza si distingue per il bouquet complesso con profumi di frutti di bosco maturi, ciliegia e melograno, arricchiti da sfumature di pepe nero, e per un sorso elegante e armonico, con tannini setosi e una mineralità vibrante.
I numeri sono limitati: appena 12.500 bottiglie per il bianco e 10.300 per il rosso. Questa produzione contenuta è indirizzata per il 50% al segmento Horeca italiano e per la restante parte all’esportazione.
La tenuta ospita una cantina di 1.500 metri quadrati dedicata alla vinificazione e all’affinamento, un luogo dove precisione e cura si incontrano per dar vita a vini che raccontano l’essenza autentica del vulcano.
Il mondo Tommasi
Con l’acquisizione di Ammura in Sicilia, la famiglia Tommasi raggiunge i 799 ettari vitati distribuiti in otto regioni italiane: Tommasi in Veneto, Tenuta di Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Masseria Surani in Puglia, Paternoster in Basilicata, più un progetto in Umbria a Orvieto e le partnership nel Chianti Classico con La Massa e nel Collio con Marco Felluga. Un mosaico che continua a lastricare un viaggio fatto di passione, determinazione e del desiderio di raccontare il nostro Paese attraverso il linguaggio senza tempo del vino.