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Sicilia en Primeur: protagonista l’ambiente

14 Marzo 2011 Civiltà del bere
Si e' chiusa ieri a Ragusa, Sicilia en Primeur, l'appuntamento internazionale per scoprire le novità dell'enologia siciliana, organizzato per l'ottava volta da Assovini, l'associazione che riunisce le più importanti realtà vitivinicole dell'isola. L'attenzione, quest'anno è tutta rivolta all'ambiente. Come ci ha detto Diego Planeta, presidente di Assovini: «I produttori si sono accorti di essere essenziali per la salvagurdia della Sicilia e per questo molte cantine, le istituzioni e l'Universita' di Palermo, hanno stretto un accordo non scritto, ma molto sentito per dare vita a modelli di agricoltura sostenibile». È questa la vera novità della viticoltura isolana. Molte etichette presentate per l'appunto en Primeur sono le prime a vedere la luce tenendo conto della possibilità di lavorare la terra rispettando l'ambiente. Anche Attilio Scienza, nella relazione d'apertura della manifestazione, ha puntato l'attenzione sul grande impegno dei siciliani in favore di una viticoltura definita "di precisione" che sarebbe a suo dire, il modo che i viticoltori avrebbero oggi di guardare al futuro. Oltre 350 etichette in degustazione sono state l'unità di misura per testare il polso della viticoltura locale: grande interesse per l'area etnea e vivacità per quanto riguarda il Nerello Mascalese, ad esempio, ma anche nuovi cloni di Nero d'Avola e di Grecanico riscoperti, studiati e sperimentati da diverse cantine che attendono di poter mostrare i frutti del loro lavoro. E, da non sottovalutare, un interesse generalizzato nei confronti del messinese, del Frappato e del Grillo. Molta vivacità dunque caratterizza il continente Sicilia che, parafrasando un detto cinese citato da Scienza, quando soffia il vento invece di edificare muri, mette in moto i mulini!

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