Food Food Maria Cristina Beretta

Sfincione e bollicine Ferrari al bistrot di La Mantia

Sfincione e bollicine Ferrari al bistrot di La Mantia

A due anni dall’apertura dell’omonimo ristorante milanese, Filippo La Mantia (Oste e cuoco, come ama definirsi, di origini palermitane) ha inaugurato un bistrot al piano terra del suo locale. Piatto forte: lo sfincione. A sublimare questa semplicità ci sono le ottime materie prime, un bravo panificatore e un perfetto abbinamento con le bollicine di Cantine Ferrari, che firma la carta.

 

Da sinistra, lo chef Filippo La Mantia con Beniamino Garofalo e Alessandro Lunelli ((general manager e ad di Cantine Ferrari)

 

Che cos’è lo sfincione

Lo sfincione è una focaccia condita con ingredienti semplici della cucina siciliana, preparata in occasione di feste popolari ma anche di fidanzamenti, sagre e mercati. In pratica, un cibo da strada molto gustoso. «Io lo sfincione non lo so fare», ha anticipato con molta schiettezza Filippo La Mantia. «Per questo ho lasciato il compito a Totò». Totò al secolo è Salvatore Trefiletti: agrigentino, 28 anni, idee chiare, molta manualità e conoscenza della tradizione.

Meglio rosso o bianco?

Lo sfincione è rosso per la ricetta palermitana, con salsa di pomodoro, filetti di acciuga, pomodorini, capperi ed erbe aromatiche. Mentre la versione in bianco (lo sfincione baarioto) prevede ricotta, melanzana marinata nello zenzero e filetti di acciughe. Su entrambe, mollica di pane e caciocavallo grattugiato. Ma esiste anche una terza versione, in cui nell’impasto lo strutto è stato sostituito dall’olio extravergine di oliva: uno sfincione quadrato, con rucola, crudo, riduzione di Nero d’Avola e scorzetta di limone.

Il menu del bistrot di La Mantia

Insieme allo sfincione, il menu del bistrot comprende anche tre proposte di pizze, due di antipasti (caponata di melanzane con focaccia all’origano e pane e panelle), frutta e due dolci. Tutte ricette provenienti dalla ricca tradizione palermitana. Lunga lievitazione e cotture corrette garantiscono leggerezza e digeribilità degli impasti.

La carta dei vini firmata Cantine Ferrari

L’abbinamento con il vino giusto è fondamentale. La scelta al calice e in bottiglia del bistrot di La Mantia è firmata dalla famiglia Lunelli, che propone i Metodo Classico Trentodoc di Cantine Ferrari (compreso Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006, 10 euro al calice) e altri due vini del gruppo Tenute Lunelli: Pietragrande, Trentino Bianco Doc 2017 e Aliotto, Toscana Rosso Igt 2015. «Sono sempre stato un fautore delle bollicine con la pizza», ha raccontato Matteo Lunelli, presidente e amministratore delegato delle Cantine Ferrari, «e ritengo sia molto azzeccato questo incontro tra il Nord, che dà finezza e freschezza, con il calore e i gusti intensi del Sud».

 

Per info
www.filippolamantia.com
Da martedì a sabato, ore 18.30-23.30

Tag: , , ,

© Riproduzione riservata - 22/05/2018

Leggi anche ...

Formaggi d’Italia: il Marzolino porta con sé il gusto delle erbe nuove
Food
Formaggi d’Italia: il Marzolino porta con sé il gusto delle erbe nuove

Leggi tutto

Viaggio nella materia prima (4): dove nasce il sapore inconfondible dell’agnello
Food
Viaggio nella materia prima (4): dove nasce il sapore inconfondible dell’agnello

Leggi tutto

Formaggi d’Italia: le due anime del Bitto
Food
Formaggi d’Italia: le due anime del Bitto

Leggi tutto