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Nuovo packaging per il Prosecco Santa Margherita

12 Dicembre 2018 Civiltà del bere
Il cambio di packaging del Prosecco Santa Margherita Docg interpreta i gusti di un pubblico giovane e si distingue per uno stile moderno e glamour. Sul collarino è riprodotto lo stemma dei Marzotto e la bottiglia è realizzata negli stabilimenti di famiglia della Zignago Vetro.
Fondato nel 1935 dal conte Gaetano Marzotto, nonno dell’attuale presidente, Santa Margherita Gruppo Vinicolo è oggi un “mosaico enologico” di aziende nelle zone più vocate d’Italia. La presenza nell’area del Prosecco risale agli anni Cinquanta del secolo scorso: Santa Margherita è stata tra i primi a produrre spumanti a base di uva Glera, come testimonia l’iconica etichetta “52”, Valdobbiadene Prosecco Superiore Extra Dry Docg. Successivamente la proprietà ha deciso di acquisire anche la Tenuta di Refrontolo, dove nasce il prezioso Rive di Refrontolo Brut.    

Santa Margherita parla ai millennials

Di recente il Gruppo ha promosso un lancio del Prosecco Superiore Valdobbiadene Brut Docg, capace di intercettare i gusti di una fascia ampia di appassionati. «Con questo progetto vogliamo affermare con forza sul mercato statunitense e sulle principali piazze internazionali i nostri tratti distintivi: territorio, tradizione e sostenibilità», spiega l’amministratore delegato Ettore Nicoletto. «Il nuovo packaging si caratterizza per un’immagine moderna, adatta a un pubblico più giovane, disimpegnato ma comunque attento a qualità e prestigio della marca produttrice. Il prodotto è disponibile in anteprima on-line in Italia al portale santamargheritawines.shop». La tradizione della famiglia Marzotto viene valorizzata attraverso la riproduzione dello stemma famigliare nel collarino e dalla provenienza della bottiglia, prodotta negli stabilimenti della Zignago Vetro.    

Nuovo packaging per un Prosecco versatile

Il Prosecco Superiore Valdobbiadene Brut Docg nasce da uve Glera coltivate sulle colline di Valdobbiadene a 300-500 metri di altezza. I terreni, poco profondi, sono di origine morenica, con una densità d’impianto fino a 3.500 piante/ha. La fermentazione in acciaio si protrae per 18-20 giorni con lieviti selezionati a 14-16 °C. A seguire, il vino è mantenuto a 8-10 °C per un mese, per favorire l’affinamento naturale a contatto coi lieviti. Il risultato è un Prosecco Superiore iconico e glamour. Nel bouquet fruttato e di grande freschezza, emergono note di mele renette e fiori di pesco. Al palato è rotondo e ben bilanciato, perfetto sulle tavole italiane ma anche in accompagnamento a piatti di cucina internazionale.
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 5/2018. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l'ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com
 

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