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Prosegue la crociata contro il vino dell’immunologa Viola

6 Maggio 2023 Luciano Ferraro
Prosegue la crociata contro il vino dell’immunologa Viola

Una riflessione del giornalista Luciano Ferraro, vicedirettore del Corriere della Sera e nostro collaboratore, sulle posizioni dell’immunologa Antonella Viola sul consumo di vino e sui suoi effetti sulla salute.

Antonella Viola è una immunologa di successo. Nata a Taranto 53 anni fa, padovana, è ordinaria di Patologia generale al dipartimento di Scienze biomediche all’Università di Padova. Con la stessa solerzia, firma ricerche scientifiche e libri divulgativi, scrive articoli sulla stampa locale e nazionale, compare in trasmissioni tv. Si è sempre occupata delle reazioni all’organismo a infezioni e cancro, ottenendo più di 12 mila citazioni delle sue ricerche. Ha raccolto incarichi e riconoscimenti anche oltre l’attività scientifica, come il Premio Donne eccellenti della Fondazione Belisario e il Premio Belisario. Durante la pandemia, anche il grande pubblico ha imparato a conoscerla.

Le ultime fatiche editoriali

Una crescita che ha portato nelle librerie ben cinque suoi libri, in soli due anni, per le case editrici Feltrinelli, Mondadori e Gribaudo. Argomenti diversi, dalla medicina di genere a come nutrirsi bene, dal sistema immunitario ai segreti per vivere a lungo in salute.
Con un curriculum e un ruolo sociale simili, per una persona che nel proprio sito Instagram, tra foto di vacanze al mare e in montagna, si presenta come “scienziato”, sarà forse stato frustrante leggere la rassegna stampa dell’aprile scorso, in occasione dell’uscita dell’ultima fatica editoriale: La via dell’equilibrio. Scienza dell’invecchiamento e della longevità.

Per lei l’alcol va assolutamente evitato

Le prime dieci citazioni di Google, digitando il nome dell’immunologa, riguardano non il libro ma quella che Il Giornale ha definito “una crociata che prosegue”. La “crociata” contro il vino.
L’ultima affermazione è stata affidata al Corriere del Veneto, dorso del Nordest del Corriere della Sera: “Dire che un paio di bicchieri di vino al giorno non fanno male è falso e pericoloso. L’etanolo, l’alcol che si utilizza in tutti i tipi di bevande alcoliche, è cancerogeno. Uno studio inglese ha calcolato che su 1.000 donne e 1.000 uomini che consumano in media una bottiglia di vino a settimana, 14 donne e 10 uomini svilupperanno un tumore a causa dell’alcol».

Vino e struttura celebrale

Un’affermazione così netta non poteva che propagarsi sulla stampa e nella Rete, suscitando commenti e critiche. Che portano a far parlare del libro. Un effetto voluto? Nel gennaio scorso, Antonella Viola aveva usato parole simili, sempre in una intervista al Corriere del Veneto. Mettendo l’accento sulla relazione tra il vino e la riduzione della materia cerebrale. Aveva detto, sul vino: “Come per le sigarette la dose sicura è zero. L’effetto cancerogeno si sviluppa anche con un uso moderato. Può indurre alterazioni metaboliche che si riflettono a livello cardiochirurgico e causare seri danni all’intestino. Studi recenti hanno analizzato le componenti della struttura cerebrale, dimostrando che uno o due bicchieri di vino al giorno possono alterarle. Insomma, chi beve ha il cervello più piccolo».

Attenzione alle semplificazioni

Altri scienziati hanno minimizzato il valore scientifico sulla relazione tra alcol e demenza. Come l’oncologo milanese Giuseppe Curigliano: “È una semplificazione un po’ strong”, ha affermato sul Corriere della Sera. “Uno studio del Dipartimento di psichiatria dell’Università della Pennsylvania, eseguito su un campione di oltre 36 mila persone, sostiene che il consumo di alcol è associato a una riduzione del volume totale del cervello. Ma questo dipende anche ad altre cose come le malattie cardiovascolari, l’ischemia cerebrale cronica, il peso corporeo, il fumo… Per dirla con parole semplici: il cervello diventa più piccolo perché gli arriva meno ossigeno e meno sangue. Ma ancora una volta parliamo di multifattorialità, non di un fattore solo”.
Prudentemente, Antonella Viola ha evitato di ripetere l’equazione bevi vino = diventi scemo. Ma ha continuato a parlare dell’argomento vino e cancro, pur potendo immaginare che l’attenzione dei mass media sarebbe stata concentrata più su quello che sul messaggio scientifico del suo libro. Eppure, è sufficiente scorrere le sue foto su Instagram per scoprire che anche allo “scienziato Viola” piace bere un bicchiere in compagnia. Brindando alla scienza.

Foto di apertura: © J. Aragones

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