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Prosecco, Talento e Asti, triade vincente

20 Ottobre 2010 Monica Sommacampagna
Si è parlato di strategie di mercato lo scorso 15 ottobre al Casinò di Venezia in occasione del Forum Spumanti 2010 dove, complice il successo del Prosecco sui mercati internazionali, il comparto ha riconosciuto la notorietà degli spumanti non solo come prodotti celebrativi ma anche come aperitivi. «Le vendite sono ancora concentrate per il 70% nelle ultime tre settimane dell’anno, ma il potenziale è cresciuto, per la prima volta l’Italia non rappresenta più all’estero solo lo spumante dolce, ma anche il secco», ha detto Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini. «Per questo dobbiamo lavorare molto puntando sulla marca, sul territorio e sul vitigno. L’annata può essere distintiva, senza dimenticare però il rapporto qualità-prezzo». Ulteriori linee di indirizzo sono state fornite da Carlo Alberto Panont, direttore del Consorzio tutela Oltrepò Pavese: «Dobbiamo fare sistema sugli spumanti di qualità; oggi si sta spumantizzando di tutto. Non basta complimentarci con il Prosecco, dobbiamo valorizzare un sistema italiano che comprenda non solo Asti e Prosecco ma anche Trentodoc, Franciacorta, Oltrepò Pavese e Alta Langa. Il Forum Spumanti, inoltre, dovrebbe aiutarci a entrare di più nella ristorazione italiana». In particolare Claudio Rizzoli, presidente dell’Istituto Talento Italiano, ha proposto tre macro-categorie dai volumi importanti per trainare la comunicazione e la promozione: il Prosecco per l’antipasto, il Talento a tutto pasto e l’Asti per il dessert. Pierluigi Portinari, chef del ristorante La Peca, in diretta telefonica, ha confermato il momento d’oro per gli spumanti nella ristorazione, nel suo locale le vendite arrivano al 60% sul totale dei vini. E ha sottolineato il ruolo giocato dalla ristorazione nella formazione al consumatore. Se nella sua carta dei vini compaiono 2 mila etichette, di cui 150 spumanti, «l’80% della clientela fa richieste precise sulla tipologia spumantistica ma poi si affida alla nostra competenza per la marca». Nella partita per conquistare il cliente (e per destagionalizzare il prodotto), infatti, conterebbe non solo il rapporto qualità-prezzo, ma anche la capacità del titolare o del sommelier di proporre, ad esempio, rosé e spumanti Metodo Classico o particolari in abbinamento ai piatti giusti per incrementarne il consumo durante il pasto.

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