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Proposte di lettura: La storia di ciò che mangiamo

Proposte di lettura: La storia di ciò che mangiamo

Non solo cibo, ma anche bevande, e in particolar modo vino, ne La storia di ciò che mangiamo dello specialista in Scienza dell’alimentazione e igiene Renzo Pellati, autore di numerose pubblicazioni in campo scientifico e divulgativo. Il libro, edito da Daniela Piazza Editore (357 pagine, 28 euro), dedica una sezione alle origini del vino che, nato nel Caucaso meridionale, si sarebbe poi diffuso in Medioriente e nel Mediterraneo. Alcune pagine sono riservate alla storia delle eccellenze italiane, come il Barolo, il Brunello di Montalcino, l’Amarone della Valpolicella, ma anche allo Champagne, ai vermouth, agli amari e, non ultima, alla birra.

IL CIBO DI IERI E DI OGGI – Sul fronte gastronomico, l’autore svela le inaspettate origini degli alimenti più classici della nostra cucina. I maccheroni sarebbero nati nel deserto africano. Il risotto alla milanese avrebbe origini arabe. Il napoletano babà arriva nientedimeno che dalla Polonia, e così via. E anche la coca-cola, i surgelati e le scatolette di carne hanno un passato che merita di essere conosciuto. Pellati, inoltre, indaga l’origine dei nomi di molti dei piatti che si trovano sulle nostre tavole, dalla besciamella ai vol-au-vent, dalla maionese ai sandwich, dal tiramisù alla pesca melba. La storia di ciò che mangiamo è un racconto documentato, anche con fatti di cronaca, di come nei secoli sono evolute le abitudini alimentari dell’uomo.

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© Riproduzione riservata - 30/04/2013

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