In Italia

In Italia

Perrier-Jouët: tre millesimati d’eccezione a Milano

6 Novembre 2012 Civiltà del bere
Serata milanese per la Maison di Champagne  Perrier-Jouët. Il 22 ottobre la Villa Necchi Campiglio ha ospitato una degustazione-presentazione dal titolo “L’art du Millésime” con protagoniste tre annate eccezionali – la 1996, la 1985 e la 1982 – raccontate direttamente dallo chef de cave Hervé Deschamps. PER LA PRIMA VOLTA VECCHIE ANNATE - Si è trattato di un tasting in un certo senso “innovativo” per la Perrier-Jouët: finora lontana dalla “filosofia delle vecchie annate”, per la prima volta la Maison ha messo a disposizione tre storici millesimati della cuvée Belle Epoque, che saranno distribuiti a livello internazionale in edizione ovviamente limitatissima. IL COMMENTO TECNICO DELLO CHEF DE CAVE - «Ho scelto le annate 1996, 1985 e 1982 per la collezione L’Art du Millésime», ha spiegato lo chef de cave Hervé Deschamps, «perché esemplificano al meglio lo stile della Maison, regalando intense sensazioni a pochi privilegiati. Nonostante sia stato un anno caratterizzato dalle difficilissime sfide climatiche, l’annata 1996 è la più straordinaria che io abbia creato in Perrier-Jouet. Questo vino è complesso, ricco di vità e con una freschezza esuberante. Diversamente l’annata 1985 è più generosa al palato e di grande finezza, mentre la 1982 porta con sé un’opulenta bellezza, tributo alla ricchezza aromatiica dei grandi Chardonnay di Cramant e Avize». UNA COLLEZIONE RARA DI CHAMPAGNE GIÀ DEGORGÉ - Segnaliamo un particolare che ha reso la degustazione ancor più interessante e convincente: ciascuna bottiglia della serie ha subìto il degorgement nell'anno della originaria messa in commercio, per poi essere nuovamente riposta nel caveau custodito dallo  chef de cave. E' stato dunque sfatato il luogo comune che non si possano bere le etichette degorgiate a distanza di molti anni anni (in questo caso vengono superato i 25). Grande potenziale d'invecchiamento e speciale eleganza floreale dendono queste "bellezze dormienti" dei capolavori da collezionare.

In Italia

Cadgal, l’altra faccia del Moscato d’Asti

Alessandro Varagnolo, che guida la Cantina piemontese dal 2023, mira a dare […]

Leggi tutto

VinoVip al Forte: alla 3^ edizione del summit riflettori puntati sui grandi bianchi e sui giovani

La biennale “marittima” di Civiltà del bere si è svolta l’8-9 giugno […]

Leggi tutto

9 Morellino del Cuore + 1 di vecchia annata

I 10 campioni di Tenuta Agostinetto, Poggioargentiera, Cantina Vignaioli del Morellino di […]

Leggi tutto

La linea Ritratti di La-Vis si rinnova

Rinasce la storica gamma della Cantina trentina che comprende Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, […]

Leggi tutto

Monteverro all’Enoluogo: il grand vin bordolese-mediterraneo sfida il tempo

Il salotto milanese di Civiltà del bere ha ospitato una verticale di […]

Leggi tutto

Il futuro del Cannonau è giovane

Non solo rosso, ma anche spumante, rosato, passito e liquoroso. È quanto […]

Leggi tutto

Breve giro in Calabria, tra pionieri ed emergenti

Durante il Vinitaly abbiamo incontrato cinque imprenditori, dalle storie molto diverse, che […]

Leggi tutto

Il Ludwig di Elena Walch è il miglior Pinot nero d’Italia

Seguono a stretto giro la Riserva Burgum Novum di Castelfeder e la […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati