Paillard si dimette per la tutela dello Champagne

Paillard si dimette per la tutela dello Champagne

Dopo quasi 20 anni di presidenza, Bruno Paillard si è dimesso dalla Commission Protection de l’Appellation del Civc (Comité Interprofessionel du Vin de Champagne). Un gesto estremo quanto coerente, in forte contrasto all’accordo distributivo recentemente siglato fra Champagne Palmer e Constellation Brands per il mercato statunitense. Dopo un mese di trattative senza successo, le dimissioni (ufficiali dal 24 luglio) sono l’ultimo segnale che lo storico produttore di Reims ha voluto lanciare all’intera regione produttiva nella sua lotta per la tutela internazionale del marchio Champagne.

L’accordo fra Palmer e Constellation Brands

Palmer & co. è una Cave Coopérative di qualità con sede a Reims, fondata nel 1948: conta 320 soci per 415 ettari vitati, di cui 200 classificati Grand e Premier Cru. A questi si sommano vigneti della Côte de Sézanne, della Côte des Bar e della Vallée de la Marne. A maggio la Cantina ha siglato un accordo con Tru Estates and Vineyards (un marchio di Constellation Brands) per la distribuzione in esclusiva dei suoi Champagne in Usa, a partire da luglio. Un mercato dove l’identità delle bollicine francesi non è adeguatamente tutelata, anzi si scontra con un uso a dir poco disinibito dell ‘Appellation in etichetta. Fra i maggiori produttori di spumanti californiani targati “Champagne” compare proprio Constellation Brands.

Bruno Paillard: “Una coltellata alle spalle”

La scelta di Palmer è stata aspramente criticata e osteggiata da Bruno Paillard, che in una dura intervista al quotidiano locale l’Union ha spiegato il legame fra le sue dimissioni e il “tradimento” di Palmer. L’ex presidente ha accusato la cooperativa di aver “pugnalato alle spalle” l’intera regione, alleandosi con una delle tre principali società americane (Constellation, Korbel e E&J Gallo) produttrici di falso Champagne: un giro complessivo di circa 80 milioni di bottiglie di “comune vino bianco californiano con l’aggiunta di CO2, come si produce la soda”, ha commentato provocatoriamente Paillard.

Francia – Usa: trattativa delicata

“Questo accordo ci toglie un’arma importante nelle trattative con questi falsari americani. ‘Finché produrrete falsi, non vi daremo mai i veri Champagne’: è una carta che ora non possiamo più giocare”, ha ribadito Paillard. Il presidente di Palmer, Henri Quénardel, ha risposto giudicando troppo aspra la reazione di Paillard (considerata un filo sopra le righe anche dal vertice del Civc), ed evidenziando come la cooperativa sia consapevole del problema, ma abbia anche subito grandi pressioni per far decadere l’accordo. “Continueremo a fare tutto il possibile con il Comité Champagne per la difesa dell’Appellation”, ha precisato.

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© Riproduzione riservata - 17/07/2018

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