Dalle Nostre Rubriche

In Italia

In Italia

Originale Rossara d’altri tempi

23 Dicembre 2018 Roger Sesto

La Rossara, già citata in documenti dell’Ottocento, era presente in tutto il Trentino, specie nel Campo Rotaliano. Dava vita a un vino semplice e beverino, impiegato come fonte di alimentazione. Come altri autoctoni è stata poi dimenticata per essere riscoperta solo di recente.

«Incuriositi da una ricerca condotta nel Duemila», racconta Roberto Zeni dell’omonima Cantina di San Michele all’Adige, «dove si sono identificati oltre 40 vitigni autoctoni trentini tra cui la Rossara, abbiamo avuto l’impulso di rilanciarla, ragionando su come reinterpretarla in vigna e in cantina».

 

Roberto, Rudy e Andrea Zeni

 

Il primo esperimento nel 2003

Prosegue Zeni: «Abbiamo conosciuto un contadino proprietario di una parcella abbandonata del vitigno in questione. Era un vigneto dai sesti d’impianto ampi, ma con ceppi vecchi di 70-80 anni. Nel 2003 portammo in cantina 10 quintali di Rossara vinificandola come un Teroldego di pronta beva. Ne nacque un vino delicato, rubino scarico, dagli insoliti sentori speziati. Affinati i protocolli vitienologici, con l’aggiunta di un breve passaggio in legno, e messo a punto un prodotto equilibrato, fummo costretti a restituire la vigna affittata dall’anziano viticoltore».

 

Un grappolo di Rossara

Meno di un ettaro per Legiare, Rossara in purezza

Gli Zeni optano allora per una selezione massale del vigneto di origine, recuperando 36 diversi soggetti da viti quasi centenarie e impiantandoli nella propria tenuta. «Oggi abbiamo 0,7 ettari allevati a Guyot su suoli ghiaioso-alluvionali, da cui otteniamo 5.000 bottiglie del nostro Legiare, Vigneti delle Dolomiti Rossara Igt. Un vino di pronta beva, con profumi fruttati e selvatici un po’ d’altri tempi, dal sorso delicato, gradevole e nervoso al tempo stesso».

Per conoscere gli altri autoctoni del Trentino Alto Adige clicca qui

L’articolo sui vitigni autoctoni trentini e altoatesini prosegue su Civiltà del bere  1/2018. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

 

 

 

In Italia

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto

Franz Pardatscher è il nuovo presidente di Cantina Colterenzio

Cambio ai vertici della Cantina Colterenzio. Dopo 18 anni di onorato servizio, […]

Leggi tutto

Antichi Poderi Jerzu protagonista all’Enoluogo di Civiltà del bere

Il 18 novembre il nostro “salotto del vino” milanese ha ospitato questa […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati