Olio 2021-22, un’annata complessa con punte di eccellenza

Olio 2021-22, un’annata complessa con punte di eccellenza

Maltempo e siccità hanno complicato la raccolta, ma l’assenza di parassiti ha dato olive sane. Profumi sottili e una nota amara che si attenuerà nel tempo caratterizzano gli oli extravergini italiani. Arriva l’Igp Olio di Roma.

In pochi si ricordano un’annata così complicata per la raccolta delle olive. All’interno di areali anche piccoli vi sono state differenze notevoli di andamento climatico, come se la diversificazione che caratterizza i territori italiani fosse, a sua volta, stata suddivisa in micro realtà.
Le variabili sono parecchie a partire dalla varietà delle olive, ognuna con i suoi tempi di maturazione e prima ancora di fioritura. Così alcune varietà sono riuscite a fiorire e a trasformare il fiore in frutto, altre no. Ancora una volta chi si è mosso con conoscenze e attrezzature mirate ha ottenuto un raccolto più che valido, dato che il caldo estivo quasi senza piogge ha impedito lo sviluppo dei parassiti dando olive sane, base essenziale per un ottimo prodotto.
Secondo le stime di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) comunicate attorno alla metà di dicembre, la produzione nazionale si attesta sulle 350 mila tonnellate di olio da pressione, quantitativo superiore a quello dell’anno scorso che aveva raggiunto le 273.500 tonnellate, grazie a un raccolto strepitoso al Nord e uno limitato al Sud.

Sud e Isole, campagna discreta ma faticosa

Come già accennato la siccità si è fatta sentire e si è protratta in modo più incisivo nelle regioni che rappresentano mediamente oltre l’80% della produzione nazionale, Calabria, Puglia e Sicilia. Inizialmente la raccolta dava frutti piccoli e asciutti.
Verso metà ottobre piogge insistenti e continue hanno bloccato l’entrata in campo. La ripresa altalenante è continuata con olive piene di acqua. Se dunque i quantitativi ci sono stati, dato che l’oliva pesava per l’acqua inglobata, la resa in olio, che non cambia, è stata bassa.
In alcune aree della Sicilia le piogge sono arrivate al tempo giusto per dissetare le olive sofferenti dalla siccità, permettendo un buon raccolto.
Anche la Basilicata è riuscita a realizzare un buon prodotto visto che le piogge insistenti si sono fatte sentire tardivamente. La Sardegna ha avuto tre realtà diverse: è stata più fortunata al Nord, mentre al Centro ha dovuto affrontare una situazione a macchia di leopardo e al Sud ha combattuto con temporali e piogge che hanno fatto cadere diversi frutti.
Campania, Abruzzo e Molise potevano avere una produzione superiore, ma temperature o troppo calde o troppo fredde in fioritura e al momento dell’allegagione (quando il fiore cade per lasciare posto al frutto) hanno limitato la futura raccolta.

Centro deluso per la scarsità

La fascia del Centro Italia è stata investita da un freddo primaverile insolito che ha fatto perdere molto fiori. Il Lazio ne ha risentito meno al Sud, nelle province di Latina e Frosinone, mentre al Nord, nel Viterbese, alla scarsa fioritura si è aggiunto il maltempo autunnale. Da quest’anno si potrà produrre la Igp Olio di Roma da olive per l’80% del territorio laziale su cui gravita l’indicazione geografica. Il nome sarà un’attrattiva soprattutto per il mercato straniero, ma occorrerà rispettare le regole con olive del territorio, diversamente perderà il suo fascino. La Toscana è delusa per i suoi quantitativi minimi, dovuti in parte alla maturazione mancata di alcune varietà di olive. Anche l’Umbria ha raccolto poco, mentre le Marche si ritengono nella norma pur avendo dovuto affrontare il problema della scarsità di manodopera. Problema che ha interessato buona parte delle realtà produttive italiane e che ha inciso sul costo finale del prodotto.

Prevedibile il minimo al Nord

La pianta d’ulivo è caratterizzata dall’alternanza produttiva, anche se gestita con le potature. I produttori del Nord avrebbero dovuto aspettarsi una raccolta ridimensionata dato che l’anno scorso la produzione è stata di quantitativi nettamente superiori rispetto alla media. L’Emilia Romagna ha raccolto la metà rispetto all’anno scorso. La Liguria uguale, malgrado il Levante abbia dovuto combattere meno col maltempo rispetto al Ponente. Lombardia, Veneto, Trentino, la cui produzione gravita attorno al lago di Garda, hanno raccolto il 70% in meno, calo sensibile dovuto anche a una grandinata in tarda estate che ha rovinato parecchi raccolti.
In futuro sarà d’obbligo informarsi sulla giusta attrezzatura da avere per superare gli eventi climatici sempre più imprevisti. Già con le nuove tecnologie di estrazione dell’olio si può far molto, dato che è possibile gestire i numerosi parametri della lavorazione delle olive.
Siccità e piogge abbondanti che hanno caratterizzato la produzione di quest’anno hanno inciso un poco sui profumi dell’olio rendendoli meno intensi, mentre al gusto è possibile trovare una sensazione di amaro un filo più marcata, che tuttavia è destinata a diminuire nel tempo.

La nostra selezione: gli oli aromatizzati naturali

Gli indirizzi selezionati quest’anno sono di produttori che lavorano le olive assieme a frutti, ortaggi o altri vegetali frangendoli assieme, in modo che rimanga la parte aromatica nell’olio e vengano eliminati acqua, buccia e semi attraverso la filtrazione. Per evitare di aromatizzare le frangiture precedenti riservate alle sole olive, questi olii si producono a fine campagna olearia. Si consumano preferibilmente a crudo e sono ottimi su tutto. I più noti sono agli agrumi, mandarino compreso, ma ci sono anche quelli al rosmarino, salvia, origano, basilico, menta, aglio, peperoncino, timo, zenzero ecc.

LIGURIA
Frantoio Fratelli Pozzo, Cisano sul Neva (Savona) – 6 euro per 250 ml
www.oliopozzo.it

VENETO
Frantoio di Valnogaredo, Cinto Eugeneo (Padova) – 8 euro per 250 ml
www.frantoiovalnogaredo.com

MARCHE
Stefano Mancinelli, Morro d’Alba (Ancona) – 9 euro per 250 ml
www.mancinellivini.it

LAZIO
Cosmo di Russo, Gaeta (Latina) – 8 euro per 250 ml
www.cosmodirusso.com

ABRUZZO
Ursini, Fossacesia (Chieti) – 7 euro per 250 ml
www.ursini.com

PUGLIA
Ambrogio Valentini, Martinafranca (Taranto) – 5 euro per 250 ml
www.olivalentini.it

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© Riproduzione riservata - 27/03/2022

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