Nell’incantevole Bosa la nuova festa del vino
La meta è già nota agli appassionati di birra per il festival primaverile. Ora il vino è protagonista di un altro evento “in chiusura di stagione”, che si chiama Bollicine&Friends, dove gli “amici” sono i vini tipici locali sardi, comprese alcune chicche.
Bollicine&Friends è il curioso nome di un festival vinicolo organizzato a Bosa, in Sardegna, il 21 e 22 settembre, seconda edizione. Gli organizzatori, appassionati di spumanti e in particolare Champagne, desiderano avvicinare i wine lovers ad assaggi di etichette inconsuete e vini fermi, Malvasia locale, ovviamente, ma non solo. Tra le fila del viale Giovanni XXIII hanno presentato le proprie produzioni sia blasonate aziende isolane, come Argiolas, Sella&Mosca, Siddura, Jerzu Antichi Poderi, sia micro-produttori, tra i quali i bosani hanno avuto chiaramente un posto d’onore. Gli Champagne sono stati selezionati tra i vignerons indépendants, con un focus sul Meunier.
La versione “wine” del Bosa Beer Fest
«Questa è una seconda edizione», ha commentato Giampiero Carta, socio fondatore insieme ad Antonio e Giovanni Marras, «e la nostra ambizione, da appassionati di vino, è vederla crescere come il Bosa Beer Fest che si tiene a maggio e che ormai è un must, con decine di migliaia di visitatori, dei quali oltre un quarto dal continente».
E qualche migliaio sono stati anche i visitatori della prima edizione della versione “wine”, che oltre alle bollicine, a Vermentino, Cannonau, Malvasia ecc. hanno potuto approfittare di specialità gastronomiche come di specialità di pecora o i crudi di pesce (per citare gli estremi). Per evitare dispersivi pagamenti ai singoli banchi, gli appassionati hanno potuto acquistare mediante una pratica carta ricaricabile sia gli assaggi di vino (tra i 3 e i 5 euro al calice) sia il cibo d’accompagnamento. La festa è proseguita sino a notte fonda con musica dal vivo e dj set.
La tavola rotonda su vino, turismo e comunicazione
Nel pomeriggio di sabato 21, presso il locale “Don Carlo”, il direttore della nostra testata Alessandro Torcoli ha partecipato con il giornalista Antonio Boco a una tavola rotonda moderata dal sociologo Nicolò Migheli dal titolo: “Vino, turismo, comunicazione. Che immagine stiamo dando del nostro territorio al mondo esterno?”, dove è emersa in particolare la necessità di promuovere, specialmente in un luogo meraviglioso come quello di Bosa, un movimento enologico di alto profilo.
Scoperte interessanti tra i banchetti
Girovagando tra i banchi del viale alberato, ci siamo imbattuti in alcune proposte interessanti, di nicchia considerate le esigue bottiglie prodotte: Tenute Faragò, ad esempio, di Serdiana, nuova avventura o – se vogliamo – seconda vita del calciatore dl Cagliari Paolo Faragò (presente personalmente e carico di entusiasmo al suo banco d’assaggio), che dopo tanti infortuni, a soli 31 anni, si è ritirato all’attività bucolica, seppur non semplice, della vigna. E ancora, le espressive interpretazioni da terreni calcarei dei Fratelli Pusceddu di Bosa.
Foto di apertura: uno scorcio di Bosa (foto del servizio © Bollicine&Friends)
Tag: Antonio Boco, Bollicine&Friends, Bosa, Fratelli Pusceddu, Giampiero Carta, Nicolò Migheli, Tenute FaragòQuesto articolo è stato realizzato in collaborazione con Bollicine&Friends
© Riproduzione riservata - 27/09/2024