Milano Wine Week: tiriamo le somme dell’edizione 2022
Si è chiusa la quinta edizione della Milano Wine Week e tiriamo le somme, come si aspettano probabilmente i lettori che l’anno scorso hanno apprezzato la nostra esaustiva cronaca. Dunque, com’è andata?
In sintesi la MWW, presieduta da Federico Gordini, è andata bene o comunque molto meglio. L’impressione è che lo sfoltimento del programma (ad esempio, meno conferenze e meno masterclass aziendali) abbia giovato alla razionalizzazione del calendario, in ogni caso molto ricco. Ai convegni di Federvini sul futuro del vino e di Equalitas sulla sostenibilità, ad esempio, o alla presentazione della ricerca SWG per Carrefour il pubblico si è presentato numeroso e gli incontri sono cominciati abbastanza puntualmente. Anche la conferenza stampa di apertura si è rivelata interessante, con un dibattito sulle difficoltà che il comparto si trova a fronteggiare alla luce del conflitto russo-ucraino e della crisi energetica in corso.
Business o consumer?
Uno dei quesiti da porsi riguarda la vocazione dell’evento, ovvero se possa avere maggiori potenzialità in assetto “business to business”, per coinvolgere gli addetti ai lavori (wine writer, sommelier, ristoratori, buyer ecc…) o “business to consumer”, per gli appassionati e per coinvolgere la città, come l’operazione “Wine Districts” ovvero l’animazione di zone metropolitane sponsorizzate da Consorzi vinicoli.
In teoria, il maggior potenziale sarebbe sul consumatore, a patto di organizzare bene i distretti vinicoli e gli info point e di rendere l’applicazione per smartphone e il sito “user friendly”. L’impressione è che l’evento attragga fino a un certo punto giornalisti e operatori, anche se – a onor del vero – anche quest’anno hanno partecipato un centinaio di ristoratori a cui è stato assegnato il “Premio Carta Vini”, suddiviso in dieci categorie; ristoranti da 1, 2 e 3 Stelle Michelin, fine-dining, osterie e trattorie, bistrot, winebar, ristoranti di hotel, pizzerie, fusion e etnici.
I Forum, alla fine, e il fenomeno Partesa
Il forum “Wine generation” annunciato in conferenza stampa non si è svolto. Così come quello in collaborazione con SDA Bocconi organizzato nelle precedenti edizioni. Sono invece andati bene, come già scritto, gli appuntamenti di Federvini e quello di Equalitas sulla sostenibilità. In generale, sono state meno le occasioni di conferenze e convegni. Grande successo, d’altra parte, per un partner importante dell’evento, Partesa. Nel suo “Wine Cube”, uno spazio allestito strizzando l’occhio alle nuove generazioni che ha ospitato 2 mila visitatori, sono state stappate 1.000 bottiglie (350 etichette, 60 produttori) e sono andate sold-out otto masterclass.
Il main-sponsor Carrefour
Uno dei protagonisti di questa quinta edizione è stato Carrefour. Gigante della grande distribuzione, è una presenza che ha fatto storcere il naso a qualche produttore vinicolo (salvo poi bramare di vedere i propri vini sullo scaffale, probabilmente). Oltre alla presentazione della ricerca sul consumo di vino tra i nativi digitali, la catena di supermercati ha animato degustazioni in alcuni suoi punti vendita, mirati al pubblico generico. Sinceramente, non abbiamo evidenze dei risultati.
La differenza: i distretti
A parte qualche sbavatura informativa (in alcuni distretti l’elenco dei locali sull’app non coincideva con quelli segnati sulla mappa fisica), quest’anno erano decisamente più visibili i vessilli della Wine Week, che coloravano le strade nelle zone coinvolte. Ne abbiamo visitati tre, nel weekend, registrando differenze in termini di coinvolgimento del pubblico e soprattutto di consapevolezza dei gestori dei locali rispetto al tema Wine Week in generale e rispetto al vino che i ristoratori si erano impegnati promuovere in particolare. Ad esempio, a Porta Venezia, dedicata al Medways (gruppo di Consorzi campani) la risposta non sembra essere stata eccezionale, invece a Brera, quartiere riservato al Consorzio del Lugana, abbiamo notato più partecipazione.
La sorpresa del Chianti sui Navigli
Chissà se c’entra con le complicazioni del 2021, ma il Consorzio del Chianti Docg sembra aver ottenuto il miglior risultato dall’operazione distretti, sui Navigli, con partecipazione di pubblico. Un locale domenica era a secco di vino (buon segno) e l’infopoint era ben posizionato nei pressi di un’enoteca che proponeva l’assaggio di tre calici di Chianti. Inoltre alcuni ristoranti ospitavano degustazioni promosse dall’organizzazione della Milano Wine Week, qualcuno offriva menu a tema (tre piatti e tre vini per 40 euro). Per non parlare del successo della Wine Boat, affollata costantemente di wine lover.
Dulcis in fundo
Infine, in un contesto sempre complesso con punte in alto e in basso (come comprensibile nelle prime edizioni di una manifestazione molto articolata) si segnala, nella sua semplicità, l’ottima riuscita dei walk-around tasting di Palazzo Bovara. Il nostro collaboratore ha facilmente acquistato il biglietto sull’app “Fever”. Sabato pomeriggio le due sale erano molto animate, anche di appassionati ammirati dalla splendida location; sette aziende si presentavano con un proprio tavolo in una sala, e 280 etichette di pregio nell’altra – da scegliere tramite un QR code – ad un grande wine-bar gestito efficacemente dai sommelier Fisar.
Foto di apertura: un momento della conferenza stampa di inaugurazione della MWW © A. De Gennaro
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota che l’ufficio stampa di Milano Wine Week ci ha inviato a seguito della lettura del nostro commento conclusivo sulla manifestazione:
Per quanto riguarda la partecipazione degli operatori del settore alle Masterclass, specifichiamo che gli appuntamenti di Palazzo Bovara hanno registrato tutti il sold out, con un mix di partecipanti tra operatori della ristorazione e del trade Italia e operatori internazionali. Anche i tasting a Palazzo Serbelloni hanno riscontrato un ottimo afflusso di operatori oltre a un successo di pubblico oltre ogni aspettativa.
Ci teniamo a sottolineare anche il completo sold out delle Masterclass nelle 8 città internazionali in cui, come da tre anni a questa parte, sono state attivate degustazioni in diretta, un progetto che quest’anno ha permesso la partecipazione di oltre 1000 operatori esteri.
Con più di 100 ristoratori che dall’Alto Adige a Salina sono intervenuti per ritirare i Premi Carta Vini e Selezione Retail, e centinaia di operatori della ristorazione e del retail presenti, segnaliamo anche la prima edizione del nuovo format Milano Wine List, il primo evento che ha visto protagonisti i grandi sommelier di sala che si sono uniti per la prima volta per realizzare un progetto comune che desidera dare sempre più spazio a queste figure e che si estenderà nel corso dell’anno alle principali città italiane.
Per quanto riguarda l’area dei Forum sono state cambiate le modalità ma non la numerica degli appuntamenti. Gli appuntamenti sono iniziati sabato 8 con un Talk a Palazzo Bovara realizzato in collaborazione con Confagricoltura. Segnaliamo inoltre Habitat, il nuovo forum sulla sostenibilità realizzato con il supporto di Argea, che ha avuto un ottimo riscontro.
Shaping Wine in Sda Bocconi invece quest’anno non si è tenuto in quanto il Wine Management Lab, coordinato dal Prof. Andrea Rea e dalla Prof.ssa Roberta De Sanctis è stato eliminato dall’offerta formativa della Sda. Il forum era organizzato in collaborazione proprio con Wine Management Lab, e l’organizzazione per questo motivo non ha potuto procedere con la prevista terza edizione dell’appuntamento.
Per quanto riguarda il Wine Generation Forum, è stata presa la decisione di rimandarlo per evitare una sovrabbondanza di momenti di confronto vista la costruzione nelle ultime settimane del nuovo grande appuntamento di Wine Agenda con Federvini.
Segnaliamo inoltre tra le attività consumer che non sono state citate nell’articolo, alcuni dei format più importanti e caratterizzanti per la manifestazione: dall’Enoteca Milano Wine Week di Palazzo Serbelloni che ha avuto un risultato assolutamente straordinario ad altri format andati sold out come il Wine Bus, le presentazioni in una grande istituzione milanese come la Libreria Hoepli, i Candelight Concerts in edizione speciale per la Wine Week al Museo Leonardo Da Vinci e la prima Escape Room dedicata al mondo del vino realizzata in collaborazione con Winelivery sempre nella corte di Palazzo Serbelloni. Ci teniamo a sottolineare anche che oltre 3000 persone si sono radunate in Piazza Tre Torri domenica 9 per partecipare al Brindisi Inaugurale di Milano Wine Week realizzato in collaborazione con Prosecco DOC.
Tag: Consorzio del Vino Chianti, Equalitas, Federico Gordini, Federvini, Milano Wine Week 2022, Palazzo Bovara, Partesa© Riproduzione riservata - 21/10/2022