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Michelin 2015: ecco gli stellati. Da venerdì anche in versione app

Michelin 2015: ecco gli stellati. Da venerdì anche in versione app

A partire dal 7 novembre l’edizione 2015 della Guida Michelin Italia sarà anche disponibile gratuitamente nella versione app per iOS e Android. Con questa novità è stata presentata a Milano la nuova edizione della Rossa, che festeggia il traguardo di 60 edizioni: la prima copia – che apparve nel 1956 – si fermava alla Toscana (il sottotitolo recitava “dalle Alpi a Siena”). Tornando ai giorni nostri, a parte la versione digitale, ieri all’Hotel Principe di Savoia la Guida ha confermato gli otto locali tre stelle Michelin, decretato due nuove stelle: Il Piccolo Principe a Viareggio (Lucca) e La Taverna Estia di Brusciano (Napoli) e assegnato 27 nuove stelle.

NUOVE STELLE – Ecco chi ha guadagnato il prestigioso riconoscimento di una stella: Mamma di Capri (Napoli) con lo chef Salvatore La Ragione, Relais Blu di Massa Lubrense (Napoli) con Roberto Allocca, President di Pompei (Napoli) con Paolo Gramaglia, Il Flauto di Pan di Ravello (Salerno) con Giovanni De Vivo, Il Tino di Lido di Ostia (Roma) Daniele Usai, Aroma di Roma con Giuseppe Di Iorio, Stazione di Posta (sempre a Roma) con Marco Martini, Sarri di Imperia con Andrea Sarri, Il Saraceno di Cavernago (Bergamo) con Roberto Proto, Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia) con Riccardo Camanini, Berton di Milano con Andrea Berton, Iyo (sempre a Milano) con Haruo Ichikawa, Umami di Bormio (Sondrio) con Antonio Borruso, La Gallina di Gavi (Alessandria) con Massimo Mentasti, Locanda di Orta a Orta San Giulio (Novara) con Fabrizio Tesse, Del Cambio a Torino con Matteo Baronetto, Cappero a Vulcano (isole Eolie) con Crescenzo Scotti, I Pupi di Bagheria (Palermo) con Tony Lo Coco, Il Bavaglino a Terrasini (Palermo) con Giuseppe Costa; Le Tre Lune di Calenzano (Firenze) con Matteo Lorenzini, Ilaria Di Marzio e Tommaso Verni; Winter Garden Restaurant by Caino a Firenze con Michele Griglio, La bottega del buon caffè (sempre a Firenze) con Antonello Sardi, La Torre di Tavarnelle Val di Pesa (Firenze) con Giovanni Di Pirro, Silene di Seggiano (Grosseto) con Roberto Rossi, L’Imbuto di Lucca con Cristiano Tomei, Feva di Castelfranco Veneto (Treviso) con Nicola Dinato e Macelleria Damini ad Arzignano (Vicenza) con Giorgio Damini.

CHI ABBANDONA L’OLIMPO DEGLI STELLATI – Per contro, le perdite di stelle sono state 22, 7 per cessata attività e 16 per canoni che secondo gli ispettori non rispondevano più alle valutazioni del passato. Un vero peccato ritrovare in questo elenco alcune colonne della ristorazione nazionale come il Symposium di Cartoceto, Lo Scrigno del Duomo di Trento e La Tenda Rossa di Cerbaia, giusto per citarne tre. Non è dato sapere il perché e tuttavia c’è l’ottimismo da parte di chi conosce i patron di questi luoghi storici della gola, che riusciranno a risalire la china. In tutto la Guida ha censito 3.800 alberghi e 2.700 ristoranti, di cui circa il 50 per cento dispongono di menu inferiori a 25 euro e 296 Bib Gourmand con prezzi inferiori ai 30 euro.

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© Riproduzione riservata - 05/11/2014

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