Nasce da uve coltivate nella zona del lago di Garda e nella Piana Rotaliana, dove i grappoli effettuano una lieve surmaturazione, che dona aromi e struttura. Concorrono al blend anche Cabernet Sauvignon e Merlot. Moderno, caldo ed elegante, è un rosso intimamente legato al territorio
Con una storia di 120 anni, la Cantina sociale trentina Mezzacorona abbraccia 1.600 soci e 2.800 ettari di vigneto immersi nel cuore delle Dolomiti con le Cantine di Salorno e Ala. Da sempre grande attenzione è riservata all’uva rossa simbolo della Piana Rotaliana, il Teroldego, da quest’anno protagonista di una nuova etichetta che fa parte della linea di selezioni Castel Firmian: Filorosso, Vigneti delle Dolomiti Igt. Questo vino si affianca al Fildirose componendo una linea intesa a regalare un respiro moderno ai vitigni più iconici della regione.
«Il Fildirose è un Pinot grigio rosato estremamente beverino, con un affascinante color cipria e una personalità molto elegante e floreale. Nel nuovo vino, invece, il protagonista è il Teroldego che incontra il Cabernet Sauvignon e il Merlot per dar vita a un blend che definirei un passito secco moderno: un prodotto che siamo convinti possa incontrare molto bene i gusti del mercato», spiega Fabrizio De Simone, brand ambassador di Mezzacorona.
Raccolta manuale delle uve e vinificazione in acciaio
Le uve selezionate di Merlot e Cabernet Sauvignon crescono nei pressi del lago di Garda, mentre quelle di Teroldego nei vigneti vicini alle rocce dolomitiche della Piana Rotaliana, dove sono esposte alla luce diretta del sole, ma anche a quella riflessa delle rocce bianche. Ciò produce una parziale disidratazione dei grappoli e una leggera surmaturazione. Questo processo naturale favorisce la maturazione polifenolica delle uve e l’accumulo di aromi e struttura.
I grappoli vengono raccolti manualmente nel tardo settembre e, dopo la pigiatura e la diraspatura, vinificati in acciaio per circa 14 giorni a una temperatura di 26-27 °C con l’aggiunta di lieviti selezionati. Successivamente, una parte del vino matura in barrique di secondo passaggio per diversi mesi e il restante 10% in barrique nuove.
Un cervo in etichetta, simbolo del legame col territorio
Alpino, maestoso, maturo, ma anche ideale per il consumo quotidiano, Filorosso esprime un profilo aromatico dai sentori di marmellata, con frutti rossi maturi di mirtillo, prugna e ribes. «Un vino che non ha bisogno di essere aspettato», continua De Simone, «ma, del resto, questo vale anche per le nostre riserve più importanti, già perfette da bere quando escono sul mercato, perché per Mezzacorona il concetto di modernità è proprio quello di fare vini eleganti e intimamente legati al territorio e mai opulenti e stucchevoli».
L’identità visiva di Filorosso – impressa su una bottiglia unica nella linea di Mezzacorona sia per peso sia per dimensione – ne ricorda le radici e richiama in etichetta un animale simbolo della regione, il cervo, il cui cuore è legato con un filo rosso a questa terra.